
La musica è peccato e il Rock’N’Roll è la voce del demonio. Quante volte abbiamo sentito queste frasi nei sermoni dei predicatori americani? La salvezza è nella Bibbia e non si devono ascoltare le canzoni di Elvis Presley, ma anche dei Beatles e dei Rolling Stones. Frasi, queste, che per chi è credente ed anche musicista possono creare scompiglio. Anzi, lo hanno creato. Oggi, martedì 29 novembre, Enrico Ruggeri racconta a Il Falco e il Gabbiano su Radio 24 la storia di un grande musicista che ha vissuto tutta la sua vita in un continuo disagio interiore, diviso tra la sua anima cristiana che lo spingeva a seguire gli insegnamenti delle Sacre Scritture e la sua passione per la musica che lo ha consacrato come uno dei padri del Rock’N’Roll, fino a contendere il trono di Elvis. Quel musicista è Jerry Lee Lewis.
Nato in una famiglia in cui il padre da una parte impiega gran parte del suo tempo ad ubriacarsi e dall’altra si preoccupa che in casa vengano osservati gli insegnamenti della Bibbia, il piccolo Jerry cresce in un contesto misto di fede e superstizione. Sono gli anni ’40 e nello stato del Louisiana, dove è nato Jerry Lee Lewis, buona parte della popolazione locale è di colore. In quel periodo ci sono ancora grandi differenze di tipo razziale e ci sono luoghi che i neri non possono frequentare. Lo stesso accade ai bianchi che non sono ben accetti, per esempio, nei locali diroccati dove si suona il blues. Uno di questi è l’Haney’s Big House. Jerry Lee riesce ad intrufolarcisi e lì osserva i musicisti che suonano e impara a suonare il pianoforte. Lo fa anche perché c’è bisogno di qualcuno che suoni in chiesa, durante le funzioni, e Jerry Lee impara con una facilità incredibile.
Tutti invocano il fatto che Jerry Lee abbia avuto un dono dal Signore, anche se spesso le musiche da lui suonate in chiesa non vanno bene perché quando si lascia andare, le dita scorrono veloce e perdono il controllo. In effetti Jerry Lee sembra indemoniato quando suona. Si agita, si alza in piedi, le sue dita scorrono sulla tastiera ad una velocità che nessuno ha mai visto nella zona. Anche al Big House, lui che è un ragazzino bianco con i capelli bianchi, viene accettato dalla comunità nera ed invitato a suonare. E lui ci va di nascosto perché quando il padre lo scopre sono dolori.
Educato secondo le Sacre Scritture, Jerry Lee Lewis incomincia a suonare la musica del Diavolo, il Rock’N’Roll. E quando tutte le ragazzine d’America impazziscono per Elvis Presley, lui pubblica due singoli presentandosi come l’unico musicista al mondo capace di spodestare il Re. Anche se proprio le donne che tanto ama saranno quelle che lo porteranno alla rovina, facendogli perdere tutto. Oggi, martedì 29 novembre, Enrico Ruggeri racconta a Il Falco e il Gabbiano, alle 15.30 su Radio 24, i colpi d’ala verso l’alto e verso il basso di Jerry Lee Lewis. Una vita difficile, sempre in bilico tra il paradiso e l’inferno. La vita del ragazzone biondo che con poche canzoni e due anni di gloria ha segnato profondamente la storia del Rock’N’Roll.