Un servizio di Gian Joseph Morici che intervista l’investigatore privato Dario Peretti.
Smartphone, whatsapp, app, social network, sono termini divenuti comuni nel nostro linguaggio quotidiano, legati a quelle nuove tecnologie che, nonostante i tanti aspetti positivi, rappresentano un rischio se non adoperate in maniera consapevole. Quante volte leggiamo o sentiamo parlare di baby gang, di cyber bullismo o pedopornografia online? Quante volte abbiamo letto di come questi reati, che riguardano la sfera intima e le relazioni sociali di tanti adolescenti, hanno portato a conseguenze estreme le vittime di queste violenze?
Tante volte. Troppe volte perché si possa continuare a sottovalutare i rischi di un fenomeno in costante crescita, che vede i minori vittime di orchi, ma talvolta anche nella veste di aguzzini o di vittime accusate quasi di essere consapevoli per il solo fatto di aver diffuso le proprie immagini tramite i social network.
Il più delle volte, riteniamo di avere un controllo sufficiente per mantenere al riparo da simili rischi i nostri figli, ma siamo certi che sia realmente così? Conosciamo veramente questi adolescenti del terzo millennio che sembrano vivere in simbiosi con strumenti il cui uso distorto li mette a rischio di trasformarsi in potenziali vittime o potenziali carnefici?
Per meglio comprendere questo fenomeno ne abbiamo parlato nella video intervista con l’investigatore privato Dario Peretti, della Dps investigazioni di Agrigento, che per Monitor ci ha illustrato di quali strumenti possiamo disporre oggi per controllare l’attività dei minori, per prevenire i problemi legati all’utilizzo dei social network, dalle cattive frequentazioni.
Sarà l’investigatore privato Peretti, anche negli articoli che andremo a pubblicare nei prossimi giorni, a rispondere alle nostre domande su argomenti relativi a comportamenti criminosi quali bullismo, baby gang o vandalismo; quali sono i possibili accertamenti mirati a determinare l’eventuale assunzione di sostanze stupefacenti o sugli eventuali abusi di alcool.