“Saluto la Sottosegretaria del Ministero dell’Economia e Finanze Paola De Micheli, l’onorevole Francesco Boccia, Presidente della Commissione Bilancio della Camera, le deputate presenti e le rappresentanti delle organizzazioni sindacali e imprenditoriali che interverranno nella discussione.
Alcune di voi hanno già partecipato ad un’iniziativa dello stesso tipo che svolgemmo lo scorso anno il 25 Novembre, nella giornata mondiale contro la violenza sulle donne. Ci fu un confronto molto interessante e molto concreto, ricco di proposte.
L’Intergruppo per le donne, i diritti e le pari opportunità, composto da circa cento deputate di tutte le aree politiche, raccolse molte di quelle proposte e trasformò in emendamenti alla legge di stabilità (che oggi si chiama legge di bilancio). Proprio oggi è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il decreto ministeriale che estende alle lavoratrici autonome e alle imprenditrici il voucher per le baby-sitter. Quella proposta era nata nel tavolo del 25 novembre ed era stata poi tradotta in un emendamento che è stato accolto. Certo, avremmo sperato in tempi più brevi, ma alla fine abbiamo avuto la traduzione della norma in un decreto.
A noi è sembrato un buon metodo di lavoro e così anche quest’anno l’Intergruppo ha voluto riproporre questo tavolo di confronto in vista della legge di Bilancio.
La nostra convinzione è chiara e nota: una presenza maggiore delle donne nel mondo del lavoro e uno sviluppo dell’imprenditoria femminile non sono soltanto un atto di giustizia verso la metà della nostra popolazione, ma fanno bene al Paese.
Ricordo sempre lo studio del Fondo Monetario Internazionale secondo il quale rinunciamo al 15% del Pil potenziale perché non promuoviamo a sufficienza il lavoro femminile.
Ma, come sappiamo, il benessere di una società non si misura solo con i livelli di Pil, non si vive di solo Pil. In un Paese ci sono tante altre cose da considerare. Il benessere delle persone si stabilisce anche in base alla qualità dei servizi, alla qualità della vita. E in questa legge di bilancio ci sono due novità importanti introdotte dal Parlamento con un voto a larga maggioranza.
Uno è il ‘bilancio di genere’. Ci sarà un’analisi delle politiche di bilancio per vedere come i fondi stanziati sugli uomini e sulle donne danno a volte risultati diversi. Se ci sarà un’analisi scientifica, non si potrà non ammettere che l’occupazione femminile va pure a vantaggio dell’intero Paese. E poi emergerà un altro dato: che le donne non fanno figli quando non c’è lavoro; che il lavoro non è un ostacolo alla maternità, ma è esattamente il contrario.
L’altra novità è costituita dagli indicatori di Benessere Equo e Sostenibile (Bes), che andranno scelti tra i 140 adottati dalle Nazioni Unite per raggiungere i 17 obiettivi fondamentali dell’Agenda 2030, quella orientata ad uno sviluppo sostenibile.
Ma per selezionare riuscire a far entrare in funzione questi indicatori già nel Def (il Documento di Economia e Finanza) del prossimo aprile bisogna costituire un comitato di esperti. È compito del Governo metterlo insieme e su questo punto ho già scritto al Presidente Renzi e al Ministro Padoan, sollecitando la costituzione del comitato, visto che i termini di legge parlano di fine settembre. Mi auguro che quanto prima ci si riesca.
I dati di partenza del nostro ragionamento sono abbastanza scoraggianti.
In Italia lavora solo il 47,2% delle donne, a fronte di una media europea del 60,4% (fonte Eurostat 2015, con l’Europa a 28). Siamo sotto in maniera evidente. Nel Sud, come sapete, la situazione è ancora peggiore.
Eppure è dimostrato che quando le donne lavorano la produttività aumenta.
Lo dicono i dati sulle imprese femminili che, secondo il Rapporto “Impresa in genere” di Unioncamere, del giugno scorso, sono 1 milione e 312mila (il 21,7% del totale) e tra il 2010 e il 2015 sono cresciute di 35mila unità. Danno lavoro a 3 milioni di persone. Ma non basta.
E le imprese femminili, dice sempre Unioncamere, sono più innovative, più giovani, più multiculturali.
Bisogna che ci siano più sforzi, per favorire la presenza in un ambito che rimane a larga prevalenza maschile.
La domanda che rivolgiamo a voi che dirigete associazioni sindacali e imprenditoriali è: cosa possiamo fare insieme? di quali misure legislative c’è dunque bisogno per incrementare l’occupazione e l’imprenditoria femminile? Quali di queste vostre proposte possono essere trasformate in emendamenti alla legge di bilancio?
Le deputate dell’Intergruppo stanno già elaborando le loro proposte e alcune di loro interverranno nel corso della discussione – le onorevoli Gribaudo, Milanato, Nicchi e Ciprini. Ma è importante conoscere il vostro punto di vista perché è il portato di esperienze dirette di donne che vivono la realtà del mondo del lavoro e della produzione.
Prima di dare avvio agli interventi vorrei richiamare la vostra attenzione su una novità intervenuta nel corso dell’ultimo anno. Avrete visto, entrando in questa sala, che quella che fino a pochi mesi fa era soltanto la stanza antistante la Sala della Regina oggi è diventato la “Sala delle Donne”, con i ritratti delle donne costituenti, delle prime sindache, della prima Presidente di Regione, della prima Ministra, della prima Presidente della Camera. Lo abbiamo fatto perché in questo Palazzo c’erano quasi esclusivamente di busti e ritratti maschili e abbiamo ritenuto necessario rendere omaggio alle donne che hanno fatto la Repubblica.
Mancano alcune caselle: Presidente del Consiglio, Presidente del Senato, Presidente della Repubblica. Nessuna donna ha ancora ricoperto questi ruoli. E allora – anche ricordando che la nostra Costituzione fa un richiamo ai generi – invece delle foto abbiamo messo degli specchi, così che le ragazze che vengono a visitare questo Palazzo nel vedere riflessa la propria immagine possano pensare ” Un giorno, chissà….” E’ un modo per dare empowerment, anche scherzoso, per dire alle nostre ragazze che con volontà, con studio, con passione, nulla oggi è precluso alle donne nel nostro Paese.
Inoltre vi invito a visitare la bella mostra alla Sala della Lupa tutta dedicata all’anniversario del voto alle donne e alle battaglie che nei decenni precedenti il 1946 hanno aperto la strada a questa grande svolta. Ci sono le nostre suffragette, sconosciute alla gran parte di questo Paese.
E sempre in occasione del 70° anniversario della conquista del diritto di voto alle donne, in questa Sala della Regina, dal 1 Dicembre ci sarà una mostra di quadri di grande livello artistico, intitolata “Il volto delle donne”, sul modo con il quale è cambiata l’immagine femminile nell’arte figurativa.
Questi sono eventi di valore culturale e simbolico, perché la battaglia per la parità ha bisogno anche di simboli e di una nuova cultura.
Oggi ci concentriamo sugli aspetti che riguardano la legislazione. E per questo do il via alla nostra tavola rotonda”.