Roma: “Noi siamo seri, non prendiamo in giro i cittadini
“Io penso che la vera svolta per i romani sia non prenderli in giro”. Lo sottolinea a 24Mattino su Radio 24 il vicepresidente della Camera M5S, Luigi Di Maio, a proposito della giunta Virginia Raggi a guida della capitale.
“Potevamo prenderli in giro con operazioni spot come si è fatto in passato“, prosegue e sottolinea: “Roma è una delle città più complicate d’Europa e stiamo affrontando con serietà questa sfida di governo”. Il Movimento 5 Stelle ha scelto di “iniziare un’opera di risanamento”, dice ancora Di Maio.
Governo – Se vince il No serve voto
“Penso che il premier Renzi debba mantenere la promessa iniziale di dimettersi“. Cosi’ il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio in merito alle conseguenze della eventuale vittoria del no. “E’ logico che il presidente della Repubblica debba decidere il da farsi su quando e come sciogliere le Camere. Penso che dopo tre governi fabbricati in provetta, dopo questi tre esperimenti fallimentari, non si puo’ pensare ad un altro governo di scopo ma si deve pensare il prima possibile di andare a votare“.
Referendum: Renzi insegue il Sì e porta il paese verso il baratro
“Tutto quello che sta avvenendo in questi giorni è legato alla volontà del presidente del consiglio di provare a coinvolgere i cittadini per fargli votare Sì sul referendum” e prosegue affermando che il Presidente del Consiglio “inseguendo il Sì sta portando il Paese verso il baratro“. Ed aggiunge “tanti investitori sia italiani che esteri mi sembra stiano già scappando dal Paese” indipendentemente dall’esito del referendum.
Il bilancio, una televendita in vista del referendum
“Dagli annunci e dalle slides a me sembra una televendita in vista del referendum, la metà della manovra è fatta con 13 miliardi di euro di deficit, ci ha indebitato in parte per pagare i debiti e in parte per dare qualche mancia in vista del referendum”.
Se vince il No, modificare la Legge elettorale
“Per modificare la legge elettorale basta il Parlamento. Se il governo Renzi manterrà la promessa di dimettersi ci sarà un governo per gli affari correnti in carica, che sarà di Renzi. Poi modifichiamo la legge elettorale e andiamo a votare. Questo deve essere lo schema perché altrimenti il rischio è che si faccia un altro governo di scopo per fare la legge elettorale che in realtà comincerà a fare un’altra serie di leggi che non erano nel programma elettorale.” il commento di Luigi di Maio in merito al dopo referendum.
Se l’Anci non evita i tagli economici noi usciamo
“L’Anci era nata con il fine nobile di fare il sindacato dei comuni: cioè quando si facevano le finanziarie, i sindaci si mettevano insieme in un’associazione e dialogavano con il governo per non tagliare i servizi essenziali. In questi anni, invece, sono stati tagliati miliardi di euro ai comuni e penso che oggi l’Anci sia diventato un carrozzone politico. I bilanci non sono pubblici, ci sono partecipate piene di debiti, iniziative che non c’entrano niente con i comuni. Noi abbiamo fatto questo ragionamento: il M5S governa 37 comuni e dà all’Anci la quota d’iscrizione 1,5 milioni di euro. O le cose cambiano in questi tre mesi, ovvero l’Anci batte i pugni sul tavolo di fronte al governo e non fa tagliare i soldi per servizi essenziali oppure a gennaio 2017, se non sarà cambiato niente, noi ce ne andiamo e facciamo risparmiare ai cittadini 1,5 milioni di euro.” Questa la spiegazione di Di Maio in merito all’ipotesi del M5S di uscire dall’Anci.
Elezioni USA: decideranno gli americani
“Decideranno gli americani” E’ la risposta istituzionale del vicepresidente della Camera sul nuovo presidente degli Stati Uniti.