Mentre si discute, in ritardo, della radicalizzazione in carcere, mentre si continua a discutere della sovrappopolazione carceraria sia in Italia che in Francia, mentre si discute sulla videosorveglianza di detenuti pericolosi nonché sulle “misteriose” apparizioni di schede Sim nelle mani degli stessi ecco la grande notizia dell’estate.
Un detenuto del carcere di Seysses, nei pressi di Toulouse e quindi non lontano dal mare blu, è stato trovato in possesso di una piscinetta gonfiabile. L’accaldato detenuto, condannato per furto, voleva probabilmente sentirsi al mare. C’è da chiedersi quanto sono grandi le celle di Seysses visto che la piscina in questione avrebbe un diametro di 1,85. Secondo il suo avvocato il giovanotto di 25 anni soffrirebbe di lombalgie e stare a puccia nella piscinetta lo avrebbe sollevato dai dolori.
La storiella si per se stessa è carina. Pare che nello stesso carcere, l’anno scorso, abbiano trovato un pesce rosso ben nascosto. Si vede che i carcerati di quel centro penitenziario soffrono la mancanza del mare e di solitudine.
Il fatto non scatenerà la stessa polemica del burkini vietato sulle spiagge del Sud della Francia e resterà un aneddoto estivo. Peccato, se il visitatore che ha consegnato la piscinetta piegata, probabilmente nascosta sotto un indumento è riuscito a farla franca, quante schede Sim, telefonini ed altre amenità ben più pericolose di una tinozza di gomma passano attraverso le maglie della sicurezza magari a destinazione di detenuti ben più pericolosi?
L.P.