Gli uomini del Corpo Forestale dello Stato della Stazione di Cosenza sono intervenuti in località Granci di Dipignano dove ha sorpreso un pensionato del luogo mentre praticava attività illecita di uccellagione nel giardino di casa. Il sequestro è avvenuto a seguito di un controllo presso l’abitazione del pensionato già precedentemente denunciato per i medesimi reati. Gli uomini del Corpo Forestale hanno accertato che lo stesso, nel giardino di casa aveva armato una trappola per la cattura di avifauna, nello specifico Fringillidi della specie Cardellino e Verzellino. L’uomo all’ombra di una pianta, aveva piazzato, appesa ad un trespolo in metallo, una trappola per la cattura di avifauna composta da una struttura in legno e rete metallica e suddivisa in tre vani. Nel vano centrale era presente un’esemplare femmina di Cardellino avente lo scopo di attirare con il canto altri esemplari, mentre gli altri due vani che formavano la trappola avevano due porte fissate ad una cerniera con una molla tenuta in tensione a mezzo di un cavetto con all’interno una mangiatoia dove era presente della semente di cui si nutrono tali uccelli. Al fine di attirare la preda da catturare, erano presenti nelle immediate vicinanze altre due gabbie con altri due Cardellini . L’ignara preda, attirata nella trappola dal canto dei suoi simili, posandosi sulla mangiatoia faceva scattare, in modo repentino, la porta della gabbia rimanendovi così intrappolata. Durante il controllo è stata effettuata perquisizione di alcuni magazzini e del resto del giardino attraverso la quale si rinveniva un ulteriore esemplare di Fringillide, nello specifico un Verzellino . Dalle successive verifiche si accertava che tali esemplari erano stati catturati in natura e si procedeva quindi al sequestro dei Fringillidi, in quanto illegalmente detenuti e catturati, e della trappola utilizzata per la cattura. Di questi, tre sono stati rimessi in libertà mentre un quarto, non in grado di involarsi autonomamente, è stato consegnato al Centro Recupero Animali Selvatici del CIPR di Rende. Al responsabile di tali condotte illecite sono stati contestati i reati di detenzione di specie particolarmente protette ai sensi della Convenzione di Berna, di attività vietata di uccellagione e di detenzione illecita di trappole per l’esercizio di tale attività.