Interpellati da un residente, desideroso di riconoscere un bruco rinvenuto nei propri terreni, i Forestali del Comando Stazione Parco, hanno identificato la larva di un Lepidottero, la Sfinge dell’Epilobio o Proserpina(Proserpinus proserpina) , una farfalla notturna particolarmente protetta, legata agli ambienti caldi collinari, dove vegeta l’epilobio ed altre specie affini.
La larva infatti vive a spese di diverse Onagraceae, mentre gli adulti si nutrono del nettare di varie piante, con preferenza dell’origano.
L’insetto è incluso nell’Allegato IV (specie di interesse comunitario che richiede una protezione rigorosa) della Direttiva Habitat 92/43/CEE, nell’Appendice II della Convenzione di Berna (specie strettamente protetta) e nell’Allegato A della Legge Regionale 10 Luglio 2009, n.28 (Disposizioni in materia di tutela e valorizzazione della biodiversità). Importante è il monitoraggio delle stazioni esistenti e la ricerca di nuovi habitat, in quanto molto poco si conosce di questa specie e la sua distribuzione è spesso sottostimata. Considerato che il fattore prevalente di minaccia è la trasformazione di incolti in zoneagricole o urbanizzate, è importante evitare che le zone dove crescono copiose le piante del genere Epilobium vengano invase da altri arbusti, quali rovi o altre specie ruderali. Queste infatti tendono a togliere spazio ad altri vegetali, eliminando così anche le potenziali fonti di cibo per le larve della Sfinge dell’Epilobio. Occorre quindi monitorare le aree in cui questa specie è presente onde evitare la scomparsa degli ambienti idonei ed anche quelle dove le sue piante nutrici sono comuni, al fine di individuarne la presenza e procedere di conseguenza all’adozione di adeguate misure di conservazione.