“Il preoccupante fenomeno delle delocalizzazioni non è da sottovalutare, adesso è una deriva lavorativa dilagante da bloccare assolutamente, le grandi aziende tendono a portare sempre più le lavorazioni all’estero abbattendo i costi con manodopera non qualificata a discapito dei lavoratori italiani più qualificati”, così ritorna sull’argomento Filippo Virzì, Segretario Nazionale dell’Ugl credito con delega alla comunicazione che aggiunge: “la nostra organizzazione è impegnata su più fronti, ha da sempre affrontano questo fenomeno in tutti i settori lavorativi da Unicredit dove abbiamo da tempo sollevato obiezioni scrivendo a diverse Procure di’Italia, circa la legalità del trasferimento in Romania dell’attività Legal Services Documentation, ufficio preposto a rispondere alle procure di tutta Italia a fronte di indagini coperte da segreto istruttorio/investigativo, in breve si trattasi di attività molto delicata, di massimo riserbo, a non ultimo, in Almaviva dove siamo stati sempre in trincea, con la grande manifestazione a Palermo del 4 giugno 2014, nella quale con lo slogan ‘Delocalizzare è tradire l’Italia’, abbiamo già da allora denunciato tramite la nostra federazione di riferimento, l’Ugl telecomunicazioni, e lo ribadiamo adesso anche con la Federazione Ugl credito, la quale rappresenta il mondo bancario con problemi analoghi, nel corso della manifestazione partecipatissima palermitana di sabato 26 marzo, la convenienza economica degli imprenditori, motore principale e causa che spinge i call center a guardare fuori dall’Italia”.
E su questo dobbiamo tutti interrogarci – spiega – il costo del lavoro a cui si aggiunge una burocrazia asfissiante, e gli scarsi incentivi che gli apparati istituzionali, non rendono disponibili agli imprenditori nazionali, sono i motivi che spingono le aziende fuori dall’Italia, in Romania, Ungheria, Albania, Cina e Thailandia, nella fattispecie Almaviva, call center di prestigio, con commesse di prestigio, per via dei servizi amministrativi, commerciali e tecnici forniti per conto di Wind, Sky, Enel,Tim, Alitalia”.
Pertanto – conclude – chiediamo per Almaviva, azienda leader nel mercato dei call center, il coinvolgimento di tutti, in primis Governo Regionale e Nazionale, per affrontare e trovare soluzioni condivise alla procedura in corso di mobilità, secondo la L. 223/91 (licenziamenti collettivi), che investe fino a 2988 lavoratori fra Roma, Palermo e Napoli, con ben 1670 famiglie coinvolte a Palermo, un dramma sociale, ma anche nazionale da scongiurare assolutamente ”.