Dopo Roma, il Presidente iraniano Hassan Rohani è a Parigi. Una sorta di Tour europeo per ridorare il blasone dell’Iran sulla scena internazionale. Tolte le sanzioni che pesavano sull’economia del paese ora la zona diventa appetitosa per gli investitori. Un mercato di 80 milioni di abitanti è invitante. Sì ma… perché se Rohani cerca di abbassare i toni non dimentichiamo che i radicali sono più forti di lui. La Costituzione è in mano ai conservatori. Ed i conservatori iraniani sono l’antitesi della democrazia.
La visita a Parigi non è di alto gradimento. Da Uman Rights Watch ad Amnesty International si moltiplicano i rapporti sul non rispetto dei diritti umani. Rapporti piuttosto agghiaccianti. Anche nei ranghi politici si sente un certo fastidio. Una lettera aperta è stata rivolta al Presidente Hollande e firmata da 65 parlamentari, 60 deputati e sei senatori, di tutti i partiti, proprio in merito alla visita di Rohani.
La lettera riporta fra l’altro “La teocrazia iraniana è uno dei regimi più liberticidi del pianeta”. “Teheran continua a giustiziare più individui per abitante dell’insieme degli altri paesi del mondo”, un dato riportato dal relatore alle Nazioni Unite, sulla questione dei diritti umani in Iran, Ahmed Shaheed.
Nella lettera i parlamentari esortano François Hollande a “condannare pubblicamente gli appelli ripetuti dai dirigenti iraniani alla distruzione di Israele ed il negazionismo dei mullah”. Ricordano che la difesa dei principi di libertà di giustizia e di tolleranza e la fedeltà ai valori universali sono il fondamento della Repubblica francese “Il nostro paese non può sacrificarli senza tradirsi poiché porterebbe così pregiudizio alla credibilità dei suoi impegni internazionali e, più grave ancora, al suo onore”.
Diversi inviti a manifestare sono stati lanciati contro la “democrazia” liberticida iraniana dallo slogan “No alle esecuzioni in Iran. No all’estremismo sotto copertura dell’Islam”contro le innumerevoli esecuzioni arbitrarie in Iran e contro l’estremismo religioso propagato da questo regime e “Non al Presidente delle 2000 esecuzioni in Iran”.
L’Italia a ripreso a fare affari con l’Iran dopo la visita di Rohani a Roma. Non potevamo sperare meglio da Parigi. Sono già stati firmati contratti con PSA, Total ed Airbus nonostante l’appello su twitter di Amnesty International: “L’Iran, il solo paese che giustizia ancora minorenni”.
Ricordiamo anche che l’Iran è, secondo Reporter sans Frontières, “una delle cinque più grandi prigioni al mondo per i giornalisti”.
Luisa Pace