Il metodo Rolandfan per sfogare la propria rabbia

hulk372Dai non dite di no, a tutti capitano quelle giornate un po’ così, piene di rabbia e malinconia, giornate in cui vorreste spaccare il mondo, ma semplicemente non potete.
Magari il vostro capo vi ha umiliato davanti a tutti, ma il lavoro vi serve.
Oppure scoprite che vostra moglie vi tradisce, ma avete fatto due conti e non vi conviene divorziare con tre figli piccoli
O invece l’oggetto del vostro amore semplicemente non vi caga di striscio.
E allora?
Dobbiamo tenerci tutto dentro e fare felici i produttori di Maalox?
No.
E’ bene dirlo.
Ci sono dei rimedi alternativi, sani ed efficaci, e io li conosco tutti.
E siccome sono buono, oggi voglio rivelarli anche a voi, sono sicuro che tra questi troverete quello che fa per voi.

1 La smart
Rimedio infallibile, funziona così: prendete il vostro scooter e andate in cerca di una smart. Non sarà un problema, soprattutto nelle grandi città prolificano a più non posso, e non passeranno minuti prima che vi imbattiate in una di queste scatolette di plastica con un motorino attaccato con lo scotch. Se possibile sceglietene una guidata da un ragazzetto o una ragazzetta con il cellulare in mano. Lo so, è da vigliacchi, ma qui l’obiettivo non è essere perbene, anzi, più stronzi sarete e più funzionerà il rimedio.
Accostatevi dietro, leggermente sulla sinistra e pazientate, facendo bene attenzione. Vedrete che in brevissimo tempo il guidatore farà qualche strozzata colossale, tipo inversione di marcia con le doppie strisce, oppure slalom tra le macchine, o ancora frenerà senza avere gli stop.
E’ qui che intervenite voi.
Cominciate ad inveire contro il malcapitato urlando le oscenità più terribili che vi verranno in mente, agitando la mano e facendovi ingrossare le vene del collo.
Egli (o ella) si sentirà così colpevole che non avrà il coraggio di replicare, e vi chiederà scusa, e a quel punto potrete andare via finalmente liberi e con un sorriso sulla faccia.

2 La ex fidanzata
Prendete il vostro vecchio cellulare, e cercate il numero della vostra ex. Non avete una ex? Siete messi male, questo post non è per voi, dovete prima leggere “I suggerimenti di Rolandfan su come trovare una donna e poi lasciarla”.
La vostra ex non si aspetta la vostra chiamata, e magari sarà garrula perché tutto sommato le fa piacere risentirvi, anche se l’avete sfanculata dalla mattina alla sera. Tutto sommato anche a voi, avete mantenuto fino ad ora la romantica idea che possiate rimanere amici, ma oggi lei vi serve per un altro motivo.
Finiti i convenevoli, con voce sussurrante ma ferma, ditele: “Sono dieci anni che mi tengo dentro tutto questo, ma è il momento di dirtelo. Non ti amavo, io non ti ho mai amato, ti volevo bene, questo sì, ma l’amore vero è un’altra cosa, è quello che provo oggi con Anna. Mi sembrava giusto dirtelo. E no, non sono rimasto con te solo per il tuo corpo, primo perché insomma non è che sei Charlize Theron, e secondo perché a letto neanche mi divertivo tanto. Ah, scusa, prima che mi dimentichi: ho saputo che sei andata a letto con Germano, il nostro vicino di casa. E quindi penso anche che tu sia un po’ zoccola”
Chiudete il telefono, con il sorrisetto sulle labbra, felice di averle rovinato la giornata, e forse anche la settimana, e affrettatevi a bagnarla da tutti i social network dell’universo prima che vi sputtani dicendo quanto ce lo avete piccolo.

3 Il panettiere
Avete presente il vostro amabile, simpatico, ineffabile panettiere?
Quello che chiacchiera sempre con qualcuno, non vi caga mai, e quando finalmente si degna di mettersi alla cassa non caccia uno scontrino fiscale neanche a morire?
Quello che le rosette costano come la carne, le pucce come il branzino, e il pane di grano duro come un bracciale di Raspini?
Quello che se non ha la musica a palla non riesce a preparare la pizza con la mortadella, e mai na volta che fossero i Beatles limortacci sua?
Ecco, entrate con la vostra poker face migliore, fate la fila, tollerate le sue battute, gli One Direction che vi fanno sanguinare i timpani, le chiacchierate con l’avventore di turno, e quando finalmente siete davanti a lui in cassa con freddezza disumana dite solo due parole: “Lo scontrino”.
Impallidirà, poi arrossirà, poi cercherà di capire come cazzo funziona la cassa, e infine con lo sguardo torvo vi proverà un pezzetto di carta con un bel numero progressivo: 1.
Voi uscirete felici e non solo avrete sfogato la vostra rabbia, ma avrete fatto anche una buona azione, cioè far sentire una merda qualcun altro.

4 Vostra moglie
Ehhhhh amici (cit.) purtroppo se una donna ha fatto il grave errore di sposarvi, deve anche fare da punching-ball ogni tanto. Ovvio che se è lei la causa del vostro malumore, questo metodo non potete usarlo. Non sarebbe eticamente corretto.
Le dovete rompere le palle solo se la colpa è di qualcun altro, capite bene.
Ma anche in questo caso, fedeli al vecchio detto cinese “quanto torni a casa picchia tua moglie, lei sa perché”, avrete qualche argomento concreto da usare contro di lei. In questo modo potreste anche fare strike e approfittarne per chiarire alcuni punti.
Suggerisco di affrontare l’argomento “vacanze”, che è sempre foriero di belle incazzature a comando, nelle quali vostra moglie avrà sempre rigorosamente torto.
Potreste per esempio iniziare con “quest’anno a Marina di Pietrasanta non ci vengo neanche se mi ammazzi, voglio andare alle Laccadive”. Sapendo bene che a) a Marina di Pietrasanta c’è quella figa che vi trombate tutti gli anni, figuriamoci se ci rinunciate, b) non c’avete una lira e là c’è casa di vostra suocera che vi ospita e c) non sapete neanche dove cazzo stanno le Laccadive.
Ma vostra moglie abbocca, comincia a piagnucolare, che lì c’è mammà, e poi viene mia sorella con i bambini, e che gli amici del mare, e quanto mi piace passeggiare sul lungomare, etc.
Voi, mi raccomando, abbondate di “sticazzi” e siate irremovibili.
Quando lei alla fine sarà in lacrime, esplodete ululando “e basta così ste cazzo de lacrime, non se ne può più!” e uscite sbattendo la porta.
Il sorrisetto mi raccomando, tiratelo fuori solo in ascensore, che quella è subdola, sicuro vi guarda dallo spioncino.

5 Il barista
Come molti sanno, io ho un rapporto di odio-amore con i baristi.
Anzi, diciamola tutta, di odio-odio.
Però sono abbastanza civilizzato, e mi limito a cambiare bar quando mi rompono i coglioni in eccesso (mediamente due volte a settimana).
Però c’è il baretto sotto casa che non posso evitare. E’ quello dove vanno gli altri genitori, dove compro il latte in emergenza, e dove mia moglie fa la garrula con il proprietario (uno di questi giorni gli chiudo le mani nella cassa così la smette di sbirciare).
Ma se il proprietario non mi sta simpatico, il garzone che porta il caffè al tavolo è veramente odioso.
Prima di tutto è ributtante fisicamente, magro, storto, brufoloso.
Poi ha la memoria di un’ameba: ci fosse una volta, dico io una SOLA volta, che si ricordi che il caffè lo voglio MACCHIATO. Cazzo, è così difficile mantenere il ricordo della parola “macchiato” dal tavolino al bancone? (distanza da me misurata approssimativamente in duevirgolaquattro metri).
E se il cornetto lo voglio con la crema, cazzo non ci voglio trovare i frutti di bosco dentro. Un cornetto alla crema necessita di crema. L’ultima volta mi ha detto “con la crema erano finiti”. Bravo. Bene. Sette più. Quindi siccome quello che piace a me era finito, mi hai dato quello che cazzo ti pareva.
Se anche voi avete un barista così non c’è niente di più piacevole che usarlo biecamente per sfogare la vostra incazzatura.
Per rovinare la giornata ad un barista, c’è un rimedio semplice ma efficace: quando passa con il vassoio carico di caffè (per lo più sbagliati), fategli la scianghetta (per i non romani è la volontaria interruzione del passe di una persona ponendo la punta del vostro piede a bloccare la caviglia e causando la rovinosa caduta della stessa).
Lui farà esplodere il vassoio cadendo, probabilmente sporcando tutti gli avventori con i caffè e i succhi di frutta, e meritandosi i vaffanculi di tutto il pubblico presente, titolare incluso.
Con un po’ di fortuna riuscirete anche a farlo cacciare.
E che, potrà prendersela con voi, con tutte le volte che vi è montato sui piedi?
Fate la faccia più innocente che avete nel repertorio, e andate via soddisfatti.

Come va?
Siete calmi ora, più sereni?
Vi è passata la rabbia?
Volete arricchire ulteriormente la vostra giornata?
Perché non procedere con TUTTI e cinque i punti?
Io lo faccio sempre…

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