La Francia è “Blu Marine” alla fine del primo turno delle elezioni regionali e l’agitazione nei ranghi socialisti sta rasentando l’isteria.
Il partito Les Republicains, l’ex UMP, mantiene un po’ più di dignità almeno per le telecamere ma già cerca di convincere chi ha votato FN al primo turno di passare al centrodestra. I leder del partito non si sono accorti prima che a forza di pescare nei toni dell’estrema destra hanno aiutato il Fronte? Non pochi devono essersi chiesti perché non votare l’originale.
La cartina della Francia, che nel 2010 era quasi tutta rossa è oggi quasi completamente blu. Blu chiaro o blu Marine.
L’avanzata del Fronte Nazionale è un disastro. Marine Le Pen è riuscita a dare al partito una maggiore legittimità. Ha pure dato il benservito all’ingombrante padre. E’ riuscita a toccare un numero crescente di francesi con i suoi propositi populisti ben espressi. Peccato che per dirigere un paese la buona elocuzione non bastia.
Più cose sono sfuggite al PS. In primis, che una campagna elettorale è fatta di argomenti reali, che toccano la gente, le aziende, il popolo insomma, povero o ricco che sia. Invece il Primo Ministro Manuel Valls ha giocato sulla paura del Fronte nazionale. Lo slogan di campagna della sinistra avrebbe potuto essere “Facciamo Fronte al Fronte”, di grande utilità per la politica nazionale.
Les Republicains hanno gestito le loro querelles interne criticando l’attuale Governo. Ineccepibile, il Governo Hollande è criticabilissimo ma dall’opposizione ci si aspettano delle proposte.
Qualcuno si è reso conto che se il secondo turno dà gli stessi risultati, nel 2017, anno delle presidenziali, la sinistra sarà molto poco rappresentata?
Qualcuno si è accorto che invece di gridare “al lupo” bisognava battere il Fronte Nazionale sul suo terreno più debole: quello dell’Economia. Il programma economico del FN è praticamente inesistente e prevede pure un’uscita dall’Euro. Non serve un pallottoliere per spiegare il disastro che una simile decisione comporterebbe.
Qualcuno si è ricordato che ogni volta che il FN è stato demonizzato ha preso voti? Perseveriamo in questo senso, politici e media a braccetto?
Qualcuno si è ricordato che i francesi, quando sono scontenti, provano un voto alternativo? Delusi dall’allora UMP di Sarkozy, delusi dal PS di Hollande provano il FN di Marine Le Pen.
Il voto più doloroso da digerire è quello dei giovani che hanno scelto il FN. E sono tanti. Sembra che siano proprio gli ispirati dalle promesse sul lavoro, la sicurezza e l’immigrazione. I giovani avrebbero votato per il patriottismo economico? La Francia ai Francesi? Incredibile invece sembra che sia proprio così.
Ci aspetta una settimana di trattative, di unioni improbabile, di “tutto eccetto il FN”… continueranno a mancare i programmi. Il PS, ampiamente battuto ha deciso di ritirare dei suoi candidati per cercare di bloccare il Fronte Nazionale (ricordiamo che è un partito legale, che piaccia o no). Il segretario del PS, Gambadelis ha annunciato il ritiro delle liste socialiste nel Nord-Pas-de-Calais ed in Provence-Côte-d’Azur.
L’unico “eroe” di questo primo turno è Jean-Pierre Masseret, il socialista arrivato terzo, dietro il FN e i Republicains, che rifiuta di obbedire alle alte sfere ed ha depositato in Prefettura la sua lista. Prende un grosso rischio ma resta fedele al proprio elettorato che non priverà del voto socialista. Jean-Pierre Masseret capolista PS in Alsace-Lorraine-Champagne-Ardenne, fa resistenza ed ha il merito di non muoversi dalle proprie idee nonostante che il portavoce del suo partito abbia annunciato che non potrà ripresentarsi con l’etichetta socialista. Il deciso 71enne ha dichiarato che il suo ritiro sarebbe « una mancanza di rispetto verso se stesso, verso il programma che ha portato avanti e verso quanto devo fare per i miei concittadini ». Almeno uno che ha le idee chiare!
Luisa Pace