
Due seminari in Slovenia del sociologo Francesco Pira
Domani 1 dicembre e martedì 2 sarà ospite dell’Istituto “Dante Alighieri” a Isola, in Istria, per parlare di nuove tecnologie a docenti, operatori e alunni
Il professor Francesco Pira, sociologo ed esperto in nuovi media, sarà ospite dell’Istituto “Dante Alighieri” ad Isola in Slovenia, martedì 1 e mercoledì 2 dicembre 2015 per tenere due seminari, uno riservato a docenti e operatori e l’altro agli alunni.
Ad invitare il docente dell’Università di Messina e dell’Università Salesiana di Venezia (IUSVE) la Preside dell’Istituto, professoressa Simona Angelini. Il professor Pira ha coordinato importanti ricerche sul rapporto tra bambini, pre-adolescenti e adolescenti e nuove tecnologie. Co-autore e autori di vari libri: Bambini mai soli davanti la tv; Videogiocando; Infanzia, Media e Nuove tecnologie, Giochi & Videogiochi ecc…
Sull’argomento ha scritto articoli per quotidiani e settimanali nazionali ed è stato ospite di importanti trasmissioni televisive e radiofoniche.
Ad introdurre i lavori oltre la Preside Angelini, la psicologa dell’Istituto, D.ssa Monika Bertok.
“Sono molto felice dell’invito rivoltomi dalla Preside Angelini – ha dichiarato il Professor Francesco Pira – e sono contento di poter dare il mio modesto contributo in un momento in cui ci si interroga molto sulla comunicazione. Una nuova sfida attende noi coloni digitali e migranti digitali: quella di convivere e di educare i digitali nativi e i mobile born che vivono sulla rete e con la rete come fosse un prolungamento del loro corpo. Il web che può essere strumento di conoscenza, divulgazione e cultura diventa invece il nuovo luogo naturale per alimentare devianze e prevaricazioni. E così ogni giorno le pagine dei giornali e le immagini dei tg, ma anche i social network ci informano o ci disinformano su casi incredibili quanto inquietanti di Cyberbullismo, dell’aumento del Sexiting (la trasmissione di immagini a sfondo erotico e sessuale attraverso cellulari e internet) ed addirittura di adolescenti e pre-adolescenti che adescano i compagni di scuola proponendo prestazioni sessuali in cambio di indumenti o oggetti. In atto c’è una nuova sfida per noi educatori e per i genitori: affrontare questa emergenza ma attrezzarsi per prevenire fenomeni che possono fornire al pre-adolescente o all’adolescente una realtà difforme della vita che dovrà affrontare. Una sfida che può essere vinta. Una partita che va giocata. Non per essere apocalittici ma per fare sana autocritica sulla nuova genitorialità e sulle nuove responsabilità”.