Primo attacco dell’Isis in Libano dal gennaio 2014.
La doppia esplosione che ha fatto oltre 41 morti e 200 feriti nel quartiere di Bourj al-Barajné nella zona Sud di Beirut è stata rivendicata dai terroristi dell’Isis che hanno voluto attaccare gli sciiti. Il quartiere molto popolare e commerciante è particolarmente frequentato da combattenti o sostenitori dell’Hezbollah. I jihadisti sunniti hanno minacciato l’Hezbollah prospettando nuovi attacchi.
Nelle ultime settimane, l’Hezbollah ha inviato rinforzi in Siria per sostenere le offensive contro l’ISIS. Il sanguinario attacco riporta alla memoria lo spettro di 15 anni di guerra civile ed il governo libanese deve cercare di mantenere una stabilità alquanto fragile. Il Primo Ministro Tammam ha lanciato un appello alla “vigilanza ed all’unità per fronteggiare la discordia”. Gli hanno fatto eco i rappresentanti delle altre forze politiche, anche passate.
Il Libano, che conta soltanto quattro milioni e mezzo di abitanti accoglie un milione e mezzo di rifugiati.
Luisa Pace