Tre persone sono state ferite nel momento in cui il treno passava in territorio belga. Per questa ragione il Presidente francese Hollande si è intrattenuto con il Primo Ministro del Belgio Charles Michel.
L’uomo che secondo la SNCF, le ferrovie di Stato francesi, era armato di coltelli ed armi da fuoco, avrebbe sparato con un kalashnikov prima di essere bloccato da tre marines americani prima che potesse ferire altre persone. Dalle prime dichiarazioni delle forze dell’ordine pare che l’attentatore ventiseienne sia di origini marocchine e che sia conosciuto dai servizi dal 2014. La sezione antiterrorismo francese ha preso in mano le indagini mentre il Belgio ha già dichiarato ufficialmente che si tratta di un attentato terroristico.
Sembra che i feriti siano tre, tra i quali due marines in condizioni critiche e quattro persone ricoverate sotto shock ma le notizie sono ancora contraddittorie.
Resta il fatto che non si tratta della prima volta che un attentatore sia conosciuto e schedato dai servizi francesi. Dal caso Mohamed Merah con gli attentati di Tolosa del marzo 2012, sino alla strage alla redazione di Charlie Hebdo da parte dei fratelli Kouachi in contemporanea all’assalto al supermercato Hyper cacher di Parigi del gennaio di quest’anno le aggressioni sanguinarie perpetrate da estremisti islamici già noti alle forze dell’ordine si accumulano.
Gli appelli ai lupi solitari affinché attacchino a caso o persone inserite in liste ben precise si susseguono eppure appare ormai evidente che non pochi di questi individui detti isolati siano in qualche modo noti all’antiterrorismo. Una considerazione che non può non lasciare dubbiosi sulla gestione dell’attuale stato di allerta oltralpe.
Nel frattempo la Casa Bianca ha confermato l’uccisione del numero due dell’Isis, Hadji Moutazz, nel corso di un raid aereo alleato.
Luisa Pace