Un poliziotto ferito presso Parigi da due uomini incappucciati durante la sua ronda in un immobile del Ministero dell’Interno situato a Pantin, alle porte della capitale francese, nella zona di Saint-Denis.
Ferito dai colpi di arma da fuoco ha riportato solo leggere ferite anche grazie al fatto che indossava il giubbotto antiproiettile. Il portavoce del ministero, Pierre-Henry Brandet e fonti giudiziarie hanno dichiarato che i due uomini stavano cercando di introdursi nel garage del palazzo verso le due del mattino quando sarebbero stati scoperti dal poliziotto che hanno neutralizzato, disarmato e ferito con la sua stessa arma. Il Ministro Cazeneuve ha annunciato che benché ferito all’addome l’agente ricoverato sembra fuori pericolo.
Ora i due aggressori sono in fuga ed un vasto perimetro è sotto il controllo del Raid, il gruppo d’élite della polizia francese, anche se sempre secondo le fonti ufficiali la matrice criminale è privilegiata mentre si esclude quella terroristica. La stessa pistola dell’agente è stata abbandonata sul posto.
Resta la preoccupazione perché soltanto pochi giorni fa, il 12 agosto, sostenitori dell’Isis hanno lanciato un tweet, come già accaduto in altre occasioni, mostrando il simbolo dell’Isis dinanzi a probabili obbiettivi da colpire.
L’immagine postata giorno 12, mostrava due auto della polizia dinanzi le quali l’autore della foto aveva anteposto il famigerato simbolo nero dei terroristi. Un caso? Già in passato gli inquirenti francesi avevano escluso la pista terroristica dietro azioni criminose, come quando poco tempo fa vennero rubati esplosivi e detonatori da un deposito militare. Giorni dopo, con le stesse modalità con le quali i “criminali” erano penetrati nella base militare, in un sito industriale vennero fatti esplodere due depositi di materie chimiche.
Quale interesse avrebbe avuto quello che i francesi definiscono come “gran banditismo” a compiere un atto terroristico?
Se, il caso di Pantin fosse un atto di piccolo banditismo finalizzato al furto di autovetture come ritengono gli inquirenti più di criminali si potrebbe parlare di ladri sprovveduti perché andare a rubare auto in un garage proprio del Ministero degli Interni non verrebbe in mente neanche ad un bambino.
Luisa Pace