I tempi cambiano e con i tempi anche le favole. Una volta erano tutte a lieto fine, adesso hanno dei finali che le fanno sembrare delle vere e proprie tragedie. La favola è quella del paese di Porto Empedocle, fino a poco tempo fa “il paese dei balocchi” dove il Re riusciva dove nessun altro poteva. Feste, balli e cotillon. Dove tutto era possibile, dove chiunque avrebbe voluto abitare. Quel Re venne preso ad esempio da tutti, per ciò che riusciva a fare per il suo popolo. Bene, la festa è finita e come recita una famosa canzone degli anni 60, gli amici <<se ne vanno e insieme a loro anche il Re>>. Quello che era il paese dei balocchi, oggi si risveglia come il luogo degli orrori. Il Re è nudo e le casse sono vuote. E come il padre di famiglia che ha speso tutto in alcol e gratta e vinci, lasciando i figli alla fame, qui non si riesce più a pagare neanche gli stipendi, non si riesce a mettere la benzina nelle auto dei vigili urbani.
Ed ecco l’eco degli applausi trasformarsi in fischi, in grida di rabbia. Il salvatore della patria è già partito verso altri lidi, magari a organizzare altre feste e altri concerti in altre città.
Questa volta però fa più rumore il silenzio del Re che le note della banda musicale.
In tutta questa storia però mi sembrano esserci punti che definirli paradossali è un eufemismo; si omette di pagare le bollette della luce per un importo di circa due milioni di euro senza che la società erogatrice sollevi il problema, sapendo tutti che quando una famiglia ritarda il pagamento di una bolletta, magari perché in difficoltà economiche, non passano più di 30 giorni e diversi solleciti prima di interrompere l’erogazione del servizio.
Altro fatto paradossale è la posizione di alcuni che occupano posizioni diringenziali presso il comune marinaro, che prima hanno taciuto, poi hanno smentito la drammatica situazione in cui versano le casse del comune empedoclino e ora sono tornati a tacere.
Nessuno si è accorto che sotto il tappeto si era creato uno scalone a forza di mettere tutto sotto? Credo che le responsabilità vadano affrontate con i margini di dignità che possono rimanere, magari con un serio mea culpa, raccontando alla città cosa è successo, come sono stati spesi i soldi.
Credo personalmente che l’intera popolazione di Porto Empedocle sia messa dinnanzi ad una delle più dure prove di capacità di reazione. Smaltita la sbornia delle feste e dei concerti ora ha da affrontare il mal di testa del giorno dopo.
Avevo in passato più volte evidenziato che “non è oro tutto ciò che luccica”, invito adesso gli Agrigentini a tenere gli occhi aperti, affichè quello che è successo a Porto Empedocle non possa riaccadere ad Agrigento. Ma a proposito di questi assordanti silenzi da parte di chi dovrebbe invece dare delle spiegazioni, mi dicono che si è visto aggirare dalle nostre parti il famoso protagonista del “silenzio degli innocenti” Anthony Hopkins, mi viene da pensare che non sia venuto magari per girare il remake del famoso film, cambiandone magari il titolo con “il silenzio dei colpevoli” sicuro che qualcuno a cui affidare la parte in quel di Agrigento lo trova.
Paolo Ferrara
Segretario Provinciale PDR