Turchet Alessandro, di Pordenone, oggi 54enne, non era mai stato in Sicilia, ma il 9 marzo del 1998 viene arrestato a Pordenone, sbattuto nelle patrie galere, perché colpito da ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip di Catania. Veniva accusato, insieme ad altri, di detenzione e spaccio ingente di sostanza stupefacente. Il 2 aprile dello stesso anno, il Tribunale della “libertà” di Catania ( Pres. Dott. Michele Fichera, Giudici a latere dott. Roberto Passalacqua e dott. Antonio Giuttari) annulla l’ordine di cattura, per mancanza di sufficienti indizi, e lo scarcera immediatamente. Il P.M. , dott.ssa Giovannella Scaminaci, tuttavia insisterà nel chiederne il rinvio a giudizio e poi la condanna ad anni nove di reclusione ai giudici di primo grado. Il Tribunale di Catania, seconda sezione penale (Pres. Enrico De Masellis, Giudice estensore Sebastiano Di Giacomo) con sentenza del 9 giugno 2010, condannerà il Turchet alla pena di anni quattro mesi sei di reclusione oltre ad € 20.000,00 di multa. A questo punto, l’ Avv. Giuseppe Lipera, difensore dell’imputato. propone appello. Nel processo di secondo grado, interviene il Sost. Proc. Gen. Dott. Angelo Busacca, e nel corso della sua lunga e articolata requisitoria, ha chiesto anche il rigetto del gravame del Turchet e la conferma della sentenza impugnata nei suoi confronti. Oggi, la Corte di appello di Catania, terza sezione penale (pres. Tiziana Carrubba, Giudice a latere Alessandro Dagnino), dopo oltre 17 anni da quell’arresto, ha riconosciuto che Alessandro Turchet, all’epoca 37enne, era innocente e lo ha assolto per non aver commesso il fatto. L’Avv. Lipera: “In questo processo, ingiusta detenzione ed estrema lunghezza si sommano (17 anni sono obbiettivamente troppi), anche se va riconosciuto che il sistema giudiziario questa volta ha funzionato e forse, come disse una volta Paolo Rossi, Pres. della Corte Costituzionale, è anche vero che <<la giustizia non è una competizione sportiva>>. E’ proprio il caso di dire che ogni tanto accade che il tempo è galantuomo!”.