L’Italia è un paese meraviglioso perché le regole morali e giuridiche che valgono per alcuni non valgono per altri.
Un esempio per tutti Legambiente e alcuni dei suoi dirigenti nazionali.
Legambiente è severa guardiana di tutto, ambiente, legalità, vita sociale. In Italia non c’è settore non c’è attività su cui Legambiente non intervenga, sempre in diretto contatto con la magistratura dalla semplice denuncia fino alla costituzione di parte civile nei processi. Nessun problema è giusto così, chi non ha comportamenti “etici” o commette reati deve essere allontanato dai posti di responsabilità e pagare per i propri errori.
Per le molteplici attività anche economiche che Legambiente svolge, oramai sempre più spesso, accade che l’associazione e alcuni suoi dirigenti siano coinvolti in situazioni moralmente imbarazzanti o in vere e proprie inchieste giudiziarie. In questo caso però quello che per altri deve essere un “obbligo” per Legambiente diventa “facoltativo”, nessuno mai si dimette, nessuno mai ha responsabilità dirette su quanto accade, si tace in attesa che passi la tempesta………..
Un esempio di questo paradosso è l’inchiesta su “mafia capitale” e sull’ex dirigente di Legambiente Luca Odevaine.
Odevaine già dirigente nazionale di Legambiente , già membro del “Comitato dei Garanti” è nominato Presidente della Fondazione “Integra/Azione “ di proprietà di Legambiente e della cooperativa sociale “Abitus”
Vicepresidente della fondazione è un dirigente apicale di Legambiente l’ex senatore (già ecodem del PD) Francesco Ferrante.
L’inchiesta ancora in corso individua nella fondazione di Legambiente uno dei centri operativi di un’associazione mafiosa che lucrava sugli immigrati. La fondazione si ritrova oggi in questa situazione:
Integra /Azione- Fondazione per la promozione dei diritti, della solidarietà e della legalità.
Proprietà
Legambiente – Presidente Vittorio Cogliati Dezza
Cooperativa abitus Amministratore unico Tommaso Addeo ARRESTATO nella seconda
Inchiesta su mafia Capitale.
Presidente della fondazione Luca Odevaine –ARRESTATO per associazione mafiosa (detenuto al 41 bis) nella prima inchiesta su mafia capitale.
Vicepresidente- Francesco Ferrante . dirigente naz. legambiente
Segretaria-Rossana Calistri- ARRESTATA nella prima inchiesta mafia capitale
Revisore dei Conti – Stefano Bravo- ARRESTATO nella seconda inchiesta su mafia capitale
In questo idilliaco contesto, Francesco Ferrante ancora vicepresidente in carica dichiara alla stampa e sul sito della fondazione di non essersi mai accorto di nulla sia in relazione ai comportamenti mafiosi del Sig. Odevaine sia in relazione agli altri arrestati tra cui Stefano Bravo che di Ferrante è anche commercialista personale.
Ferrante non si accorge neanche dei debiti che la fondazione aveva perché lui la seguiva “distrattamente” non essendo mai stato coinvolto nella gestione operativa e amministrativa.
Ma vi rendete conto? Lui è il vicepresidente ! chi lo doveva coinvolgere?
Il fatto di non essersi mai accorto di nulla per uno che aveva il dovere di vigilanza è una cosa gravissima .
Il Presidente nazionale di Legambiente Cogliati Dezza e Francesco Ferrante devono dimettersi immediatamente da ogni incarico pubblico ! Con la loro inettitudine amministrativa hanno consentito alla mafia di inquinare Legambiente! Scusate se è poco.
Sarebbe anche interessante sapere se gli amministratori della fondazione Integra/Azione percepivano compensi e quali essi fossero.
Elio Lanzillotti