Secondo i nuovi dati Istat diminuisce la violenza sulle donne, soprattutto da parte dei giovani, ma rimane uno “zoccolo duro” da non sottovalutare
Alessia Sorgato referente giuridico della Casa dei Diritti del Comune di Milano, delle principali Onlus per la difesa di donne e minori e autrice di “Giù le mani dalle donne”, dirama e commenta i nuovi risultati Istat sulla violenza contro le donne. “La situazione generale è migliorata, ma attenzione a non abbassare la guardia, gli stupri non diminuiscono e aumenta la gravità delle violenze inferte”.
“L’Istat ha aggiornato la sezione Violenza contro le donne. Rispetto alla rilevazione precedente, del 2006, sono intervenute alcune importantissime modifiche di legge che, a mio parere, contribuiscono a spiegare i dati. Pare che tutte le violenze siano in calo – fisiche, sessuali, psicologiche, sociali ed economiche – soprattutto nelle fasce più giovani. Ne emerge una nuova consapevolezza relativa al disvalore delle condotte di maltrattamento, oggi finalmente considerate per quel che sono: un reato, non un disagio di coppia. Emerge anche un evidente riconoscimento dell’importanza fondamentale attribuita a centri antiviolenza, sportelli anti-stalking e Forze dell’Ordine, oggetto di attestazioni di stima e gratitudine. L’Istat dichiara che tale cambiamento è frutto della crescita di una coscienza femminile, che ha portato maggiore capacità di prevenire e contrastare il fenomeno, grazie all’informazione da parte dei media, delle associazioni e dei servizi pubblici, il tutto in un clima sociale di maggior condanna. Attualmente Polizia e Carabinieri hanno il dovere di informare la donna, sin dal primo approccio – non solo quando finalmente denuncia il suo aguzzino – su quali e quanti siano oggi i suoi diritti. Sapere subito che può accedere a strutture di supporto psicologico e disporre di un proprio legale di fiducia, anche con patrocinio gratuito, può dare quella carica necessaria per dire: “Adesso basta!”. Attenzione però a non abbassare la guardia: non si intacca lo zoccolo duro degli stupri(1,2% sia per il 2006 sia per il 2014) e delle violenze che hanno causato ferite (dal 26,3% al 40,2% da partner), nonchè il numero didonne che hanno temuto per la propria vita (dal 18,8% del 2006 al 34,5% del 2014). Dati che suggeriscono, nonostante il calo generale dei numeri, di continuare a fare informazione in modo corretto, promuovendo la cultura vincente della richiesta di aiuto e assistenza legale qualificata”.