di Massimo Tretola
Guardando un T.G. francese capito su un servizio speciale in cui si parla, come al solito, di crisi economica, di chi ne sta uscendo, di chi ci si dibatte dentro, di chi si dice (come i francesi!) non è così grave passerà. Citano come esempio di riuscita il nostro dinamico e “sempre mobile” Matteo Renzi. Le immagini ce lo mostrano in conferenza stampa d’avanti al possente “David” di Michelangelo mentre riceve i complimenti della possente cancelliera tedesca Merkel.
Nel febbraio 2015 Renzi ha celebrato il suo primo anno al potere e ha affermato la sua volontà di cambiamento rispetto alla precedente classe politica, dice la voce fuori campo… E io penso soprattutto a ”l’Italicum” la nuova legge elettorale, al 2014 e al “patto del Nazareno” tra Renzi e Silvio Berlusconi…
Facciamo un gioco, vi propongo questo testo scritto da una celebre giornalista italiana ma senza nomi o fatti espliciti e vediamo a chi vi fa pensare.
“Il capo del Governo si macchiò ripetutamente durante la sua carriera di delitti che, al cospetto di un popolo onesto, gli avrebbero meritato la condanna, la vergogna e la privazione di ogni autorità di governo. Perché il popolo tollerò e addirittura applaudì questi crimini? Una parte per insensibilità morale, una parte per astuzia, una parte per interesse e tornaconto personale. La maggioranza si rendeva naturalmente conto delle sue attività criminali, ma preferiva dare il suo voto al forte piuttosto che al giusto. Purtroppo il popolo italiano, se deve scegliere tra il dovere e il tornaconto, pur conoscendo quale sarebbe il suo dovere, sceglie sempre il tornaconto. Così un uomo mediocre, grossolano, di eloquenza volgare ma di facile effetto, è un perfetto esemplare dei suoi contemporanei.
Presso un popolo onesto, sarebbe stato tutt’al più il leader di un partito di modesto seguito, un personaggio un po’ ridicolo per le sue maniere, i suoi atteggiamenti, le sue manie di grandezza, offensivo per il buon senso della gente e causa del suo stile enfatico e impudico.
In Italia è diventato il capo del governo. Ed è difficile trovare un più completo esempio italiano. Ammiratore della forza, venale, corruttibile e corrotto, cattolico senza credere in Dio, presuntuoso, vanitoso, fintamente bonario, buon padre di famiglia ma con numerose amanti, si serve di coloro che disprezza, si circonda di disonesti, di bugiardi, di inetti, di profittatori; mimo abile, e tale da fare effetto su un pubblico volgare, ma, come ogni mimo, senza un proprio carattere, si immagina sempre di essere il personaggio che vuole rappresentare.”
Smettetela di pensar male!
Questo testo, che gira in rete già da un po’, si riferisce ad un articolo del 1945 di Elsa Morante e parlava di Mussolini.Qualsiasi somiglianza con fatti o “personaggi politici recenti” è dunque completamente casuale, ma rimane inquietante.
Non sono né pro né contro Matteo Renzi. Quello che vedo per il momento è tanta agitazione, tante soluzioni alternative e molti compromessi con la “precedente classe politica” da cui Renzi tiene tanto a distinguersi. Spero che non sia solo “tanto rumore per nulla”.