Oggi, venerdì 24 aprile, s’è tenuta a Parigi a place de la Republique una manifestazione in omaggio ai migranti morti in mare, nella stessa piazza che poco più di 3 mesi fa ospitava la grande “marcia repubblicana” a seguito dell’attentato ISIS alla sede del Charlie Hebdo. E questa volta é proprio dagli stessi migranti, da chi in prima persona ha conosciuto cosa vuol dire attraversare quel sanguinoso stretto di mare che separa il “loro mondo” dal nostro, che arriva la voce; il grande raduno, infatti, è stato principalmente spinto dal CISPM (comitato internazionale dei “sans papier” e migranti) e da una coordinazione locale per i clandestini (CSP75); l’appello è stato esteso a tutti: cittadini, associazioni, sindacati e partiti politici, con l’auspicio piú ambizioso che ambiva a una risposta internazionale nelle altre capitali europee che però non è arrivata.
All’ “Europa Fortezza”, come ormai la chiamano dalle loro parti i concittadini di quelle 1250 vite che solo nella settimana passata hanno perso la vita nel tentativo disperato di arrivare dall’altra parte, lanciano 8 richieste decisamente utopiche: immediata messa in atto di strategie di salvataggio più efficienti per tutti i tratti di mare caratterizzati dal fenomeno dell’immigrazione via mare, garantire permessi di soggiorno decennali ai migranti sbarcati, ripartizione dei migranti nei vari paesi UE, garanzia di libera circolazione in Europa, regolarizzazione di richieste d’asilo e situazioni di clandestinità, smantellamento di centri di detenzione e accoglienza per i clandestini, liberazione dei clandestini detenuti nei suddetti centri, arresto dei controlli da parte della polizia per motivi “razziali”.
Dall’organizzazione arrivano in chiusura anche le condoglianze alle famiglie delle vittime, vittime che ancora una volta ci tengono ad imputare solo ed esclusivamente alle politiche UE di repressione all’immigrazione.
Alessandro Caviglione
Foto: A. Caviglione