Che dire dei risultati del primo turno delle elezioni dipartimentali in Francia ? Sarebbe meglio astenersi dal commentare visto che tutti hanno qualcosa da dire. Da ieri sera, sui plateau televisivi , parlano parlano e parlano.
I dati li vediamo tutti: la Francia è poco rosa, molto blu ed eccessivamente grigia. Appurato che rosa sono i dipartimenti PS e alleati, Union de la gauche; blu UMP/UDI, MoDem, Union de la droite e diversi di destra; i grigi sono Fronte Nazionale. Queste le cifre sulle quali si discuterà tra i due turni. Ci aspetta una settimana di trattative e di alleanze per far barriera al FN.
Di fronte a queste cifre, appunto, sarebbe meglio tacere e farsi una bella analisi di coscienza. In assenza di coscienza si può ristudiare la propria comunicazione. Ma sembra chiedere troppo. Il Primo Ministro Valls che ha sventolato lo spauracchio del FN come la grande minaccia da battere ha contribuito al successo della Le Pen ma già ieri sera riprendeva lo stesso slogan relativizzando la sconfitta del PS. Il Partito Socialista non riesce proprio a fare mea culpa. Solo i frondisti del partito, ben più credibili degli alti vertici, mantengono una linea coerente ed in diversi sono riuscire a rendere o mantenere rosa alcuni dipartimenti.
Non ha senso dire che bisogna fare sbarramento al Fronte Nazionale. Stigmatizzarlo lo fa vincere. La vera battaglia è un’altra. Il PS si è scordato il significato del termine “socialista”. Chi è di sinistra non si riconosce in Valls. Queste elezioni dipartimentali sono diventate un test nazionale. E la nazione sta soffrendo della disoccupazione, del peso fiscale, della miseria crescente. I problemi “sociali” sono grandi e, purtroppo, in crescita.
Già da oggi il PS chiama a gran voce gli elettori affinché votino a sinistra al secondo turno. Non per essere pessimisti a priori ma non è più il momento di fare retorica. Per spazzare via il nuvolone grigio è necessario cambiare strategia se vogliamo ricordare all’elettorato che in questo paese esiste ancora una sinistra oggi diventata tanto evanescente da poter essere confusa con un’area centrista nella quale non si riconoscono più nelle ideologie politiche che l’hanno contraddistinta in passato né tantomeno le politiche sociali che erano la peculiarità dei partiti di sinistra.
Luisa Pace