«Pentito? Certo che no, ho usato una metafora, ma è una metafora che esprime dati reali ». Così il presidente dell’Anm, Rodolfo Sabelli, intervistato ai microfoni di Mix 24 di Giovanni Minoli su Radio 24, torna sulle sue dichiarazioni dei giorni scorsi sugli `schiaffi´ ai magistrati. Minoli gli ha chiesto se si sia pentito di aver detto una frase del genere “lo Stato chi è, il governo quindi?” : “L’ho usato come un’espressione sintetica. Poi, a seconda dei casi, può intendersi il governo, può intendersi la maggioranza politica…”, “In questo caso era il governo?”. “A seconda, a seconda, perché ho fatto riferimento alle riforme, ho fatto riferimento alle offese, quindi di volta in volta il governo, maggioranza politica o anche singoli esponenti”.
Minoli chiede spiegazioni a Sabelli sulla dichiarazione del procuratore di Venezia Nordio, che sottolinea come parlare di “schiaffi” sia improprio e ingiustificato. “Ha torto?”, “Ripeto,” risponde Sabelli, “è una metafora, ha torto perché si tratta di una metafora. Ma, del resto, quando siamo stati definiti una “metastasi della democrazia”, che cos’era questa, una carezza?“. “Chi è che l’aveva detto questo? – chiede Minoli. “Berlusconi.” Ma adesso stiamo parlando di Renzi. “Parliamo di vent’anni, parliamo di vent’anni”.
“Questa non è una partita, ma rischia poi di diventare una sconfitta per tutti se non riusciamo a guardare ai problemi veri, i reali problemi reali del Paese. Non userei metafore calcistiche”. Così Sabelli, risponde a Minoli che gli segnala che Renzi ha risposto e che quindi si potrebbe pensare, usando una metafora calcistica, di aver pareggiato 1 a 1, palla al centro. “Presidente Sabelli” continua Minoli, “al di là del dire o non dire, non è pericoloso alzare così i torni del confronto?” “Il nostro compito, come associazione” spiega Sabelli, “è anche quello di segnalare i problemi, le cattive riforme; e allora i toni possono servire per richiamare l’attenzione. Poi, capisce che non ha senso usare gli stessi toni tutti i giorni”.