Parigi 9 gennaio 2015, il supermercato ebraico Hyper Cacher è stato vittima della follia omicida iniziata due giorni prima, il 7 gennaio scorso, che ha investito Parigi con la strage al settimanale Charlie Hebdo e la folle corsa fino a Nord di Parigi dei fratelli Kouachi mentre un terzo jihadista, Amédy Coulibaly attaccava il negozio di Porte de Vincennes, nell’Est di Parigi, prendendo in ostaggio una ventina di persone.
Morirono quattro ostaggi di confessione ebraica. Yoav Hattab, 21 anni, studente tunisino figlio del rabbino della Grande Moschea di Tunisi, Yohan Cohen, 20 anni, impiegato del negozio, Philippe Braham, manager di 45 anni e François-Michel Saada, 63 anni, pensionato. Coulibaly, venne ucciso nell’attacco della polizia.
Parigi, domenica 15 marzo 2015. L’Hyper Cacher ha riaperto le porte. Due mesi sono bastati a ristrutturare le macerie della sparatoria.
Proprio in questi giorni due presunti complici di Coulibaly sono stati messi sotto inchiesta. Le indagini continuano ma oggi dobbiamo soprattutto dire che la vita continua, che riprende il suo giusto posto.
Non ci sono gli stessi dipendenti perché coloro che hanno vissuto quel dannato giorno e sono sopravvissuti sono a riposo a tempo indeterminato finché non si riprenderanno dal trauma e decideranno in quale dei negozi della catena Hyper Cacher riprenderanno a lavorare.
Tutti i nuovi dipendenti di Place de Vincennes sono volontari.
La direzione della catena ha espresso la propria vicinanza a tutte le vittime ed alle loro famiglie aggiungendo: ”Con questa riapertura teniamo a riaffermare che la vita sarà sempre più forte della barbarie”.
Luisa Pace