Dalle prime ore dell’alba, militari della Guardia di Finanza (Nucleo di Polizia Tributaria di Roma – Gruppo Investigazione Criminalità Organizzata), supportati anche da numerosi mezzi aerei e con il concreto aiuto delle Fiamme Gialle di Napoli, stanno eseguendo un’ordinanza impositiva di misure cautelari, personali e reali, emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Napoli, nei confronti di dodici esponenti dell’organizzazione camorrista denominata clan M., che opera nel territorio di Giugliano in Campania.
Il provvedimento si riferisce ad indagini coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli e svolte dal G.I.C.O. di Roma, all’esito delle quali sono stati accertate fattispecie di reato di associazione di stampo mafioso, estorsione, truffa, ricettazione, violenza privata, minaccia, falsità materiale commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici e false dichiarazioni o attestazioni in atti destinati all’autorità giudiziaria, turbativa d’asta, maltrattamenti di incapaci e ingenti truffe ai danni di istituti di credito, tutti realizzati attraverso il metodo mafioso.
Attraverso tale operazione si sta procedendo a disarticolare i gruppi della cosiddetta ala militare del predetto clan camorristico, capeggiati da D. V., C. G. e P. G., che, mediante l’intimidazione mafiosa, hanno controllato il territorio sulla Fascia costiera dell’area settentrionale di Napoli (Varcaturo, Lago Patria e Licola).
Contestualmente, si sta procedendo al sequestro di un ingente patrimonio, illecitamente accumulato dagli indagati, costituito da aziende operanti in diversi settori economici (produzione di prodotti di panetteria, commercio autoveicoli, supermercati, intermediazione finanziaria ed edilizia), veicoli, beni immobili e rapporti finanziari.
Le indagini, condotte attraverso intercettazioni telefoniche, ambientali e telematiche, videosorveglianza occulta, accertamenti patrimoniali e bancari, hanno consentito di ricostruire numerosi e gravissimi episodi criminali, nonché le prassi operative utilizzate per il mantenimento economico e logistico dell’organizzazione. Nel dettaglio, si è riusciti tra l’altro a documentare:
- l’operatività criminale dei predetti esponenti apicali della consorteria camorristica del clan;
- le false attestazioni redatte da medici psichiatri – tra cui l’odierno arrestato G. P. – in servizio presso il Dipartimento di Salute Mentale dell’ASL Napoli 2 Nord, in favore di D. V., propedeutiche al riconoscimento della infermità mentale, che gli hanno consentito l’ottenimento non solo dei benefici carcerari ma anche di specifici emolumenti previdenziali. Al riguardo, gli investigatori del GICO di Roma, hanno documentato come in realtà il D. avesse, sistematicamente e per l’intera durata delle indagini, assunto comportamenti certamente non indicativi di deficit psichiatrici, soprattutto se coniugati alla sua capacità di impartire direttive ai propri sodali;
- la riscossione delle cosiddette mesate, ovvero le provviste di denaro che il clan M. elargisce, mensilmente, in favore degli affiliati e dei rispettivi congiunti per il loro sostentamento economico;
- episodi estorsivi perpetrati in danno di aziende e società che, nel tempo, si sono aggiudicate appalti pubblici con il Comune di Giugliano in Campania ovvero finalizzati all’imposizione di forniture di prodotti di panetteria;
- le collusioni con un appartenente alla Polizia Penitenziaria, in servizio presso l’Istituto penitenziario di Secondigliano, il quale veicolava notizie riservate di interesse tra detenuti e affiliati non detenuti dell’organizzazione.
Inoltre, accanto ai promotori e partecipi all’organizzazione camorristica, gli accertamenti posti in essere hanno consentito di attestare il costante e determinante apporto fornito al sodalizio criminale da diversi imprenditori.
E’ stato altresì disposto il sequestro preventivo di aziende, beni immobili, veicoli e rapporti finanziari, strumentali all’illecito arricchimento dell’associazione mafiosa investigata, per un valore complessivo di circa otto milioni euro, nei settori dell’intermediazione finanziaria, del commercio al dettaglio di prodotti alimentari (con particolare riguardo alla panificazione), della vendita di autoveicoli, della gestione di supermercati. Sono stati, infine, sottoposti a sequestro preventivo alcune unità immobiliari, un opificio industriale, autoveicoli e rapporti bancari.
Sono in corso, infine, decine di perquisizioni, in Campania ed in altre regioni, nei confronti di ulteriori persone ritenute anch’esse coinvolte nelle indagini.