di Filippo Virzì
A Palermo inaugurata una mostra dedicata alla “selfie generation”, con il piglio originale di riportare il fenomeno digitale del momento alla pittura in tutte le sue sfumature.
Ad essere protagonisti della mostra sono ben 26 giovani artisti con tre opere, un autoritratto e due ritratti, i quali marcano marcano con le loro creazioni, la sottile differenza tra rappresentazione di sé e rappresentazione dell’altro, documentando il tutto con dieci selfie ciascuno, un vissuto, una testimonianza, pur restando consapevoli delle evidenti differenze che intercorrono tra le due modalità espressive.
Per Alessandro Armetta, giovane studente partecipante alla mostra, “per me è una bellissima e inedita esperienza artistica, sono stato coinvolto dal mio professore, Salvo Messina, docente del Liceo Artistico Catalano di Palermo, ed ho accettato con grande entusiasmo, l’intento è quello di realizzare due modi possibili per raccontare un’esistenza, il primo un modo istantaneo, quello del selfie, apparentemente leggero da condividere sui social e quindi fugace, il secondo, quello dell’autoritratto, una modalità prolungata, intrinseca”.
“Generazione dopo generazione sono cambiate le forme ma non i contenuti; sono cambiate le modalità, non i fermenti; sono cambiate le geografie, non le motivazioni – scrive nella sua presentazione in catalogo, Nicola Aniello Bravo – , come sempre sono rimaste identiche le percentuali tra chi segue la moda (vuoti, superficiali, narcisi, vanitosi) e chi, all’interno di un fenomeno che diventa collettivo e oggi globalizzato, cerca strade diverse, sperimenta, si impegna”.
“Uno strumento non è fine a se stesso ma vale per l’uso che se ne fa – spiega Aniello Bravo – questo primo step è dedicato alla grafica d’arte, matita, carboncino, fusaggine, biro, pastelli, incisione e così via, per procedere successivamente con la pittura, con la scultura, con la fotografia, e terminando con il selfie stesso.
I ventisei giovani artisti ci hanno dato la loro risposta: essere giovani, selfarsi in vacanza, con gli amici, divertendosi con l’occhio digitale non è in contrapposizione con il lavoro, con l’impegno, con la qualità”.
“In ogni caso per molti di loro – conclude Aniello Bravo – è stato il primo approccio con la difficoltà dell’autoritratto e delle sue implicazioni e questo è già un percorso per essere definiti self[ie]portrait generation”.
La mostra ospitata presso “L’Altro ArteContemporanea”, nel cuore dello storico quartiere di Palermo della Kalsa, rimarrà aperta fino al 10 gennaio 2015, e sarà visitabile tutti i giorni, da lunedì a sabato, dalle ore 16,00 alle ore 20,00 in via Torremuzza, 6.
