Tra pochi giorni il governo presenterà mille progetti strategici. A questo proposito, è stata creata una task force che si è subito “rimboccata le maniche”. Cinque sono i settori strategici: Banda ultralarga nelle zone bianche, la messa in sicurezza della rete stradale, l’efficientamento energetico degli edifici pubblici, il supporto alle Pmi e l’Alta velocità Napoli-Bari. I progetti ferroviari sono partiti dalla Leopolda, vedi caso un’ex stazione ferroviaria. Lì si è detto che in Italia bisogna investire soprattutto in ferrovie e soprattutto al Sud. Ci sono quasi 5 miliardi di risorse fresche per le ferrovie con questa ripartizione: 4. 799 da Firenze in su e 60 milioni a Sud di Firenze.
In percentuali, il rapporto è 100 a 1. Forse alla Leopolda, per Sud si intende il Sud Tirolo perché di vero sud negli ultimi provvedimenti del governo, ce ne è davvero poco, mentre per due volte a distanza di un mese si è finanziato per il Tunnel ferroviario del Brennero. Per l’esattezza, sommando gli stanziamenti dello Sblocca Italia e quelli della legge di Stabilità, al Mezzogiorno è destinato il 19% dei nuovi finanziamenti complessivi e l’1, 5% se si considerano soltanto quelli ferroviari. Questa percentuale è allucinante se si pensa che i contribuenti meridionali, i quali contribuiscono per quasi un quarto alla cassa nazionale, sono considerati meno di un quinto quando c’è da ripartire gli investimenti e poco più di niente, quando l’obiettivo è ammodernare le ferrovie o realizzarne di nuove. Facendo un ragionamento un po’ “nazionalistico ”e quattro “conti al femminile”, i meridionali si potrebbero permettere da soli gli investimenti in strade e binari e con quello che rimarrebbe potrebbero addirittura partecipare ad opere per il Nord, come il quadruplicamento della linea ferroviaria Lucca-Pistoia la quale da sola assorbe il triplo di tutte le risorse assegnate in questa tornata alle ferrovie del Mezzogiorno. In una recente intervista, il sottosegretario Delrio ha dichiarato: (…. ) L’elenco dei problemi del Sud è noto: per questo apprezzo quei movimenti spontanei che stanno cercando, piuttosto, un nuovo risveglio. Ed ancora: “ l’Italia dipende dal Sud”.
Già vedo i volti sorridenti e felici dei cittadini meridionali nell’apprendere che oltre alla presenza del bel tempo e delle splendide spiagge, al Sud vi siano anche “tratti ferroviari ”risalenti al periodo fascista. In Sicilia non esistono linee ad alta velocità, anche se ci sono “ipotesi progettuali”. La “speranza” è la Palermo Catania unica linea prevista per l’alta velocità. La si può ammirare nel progetto preliminare risalente ai primi anni novanta, al tempo dell’istituzione dell’Ente FS. Scrisse Gesualdo Bufalino, scrittore, poeta e insegnante liceale, nel libro “il malpensante”: “la speranza è una specie di scarlattina infantile che ci portiamo dietro tutta la vita”.
I nostri politici farebbero bene a “farsi sentire”, dai colleghi della Camera , magari protestando stile Kruscev”, sbattendo le scarpe sul tavolo”.
Aldo Mucci