Una bomba, probabilmente fatta esplodere da un attentatore kamikaze, ha ucciso 45 persone vicino al confine orientale del paese con l’India.
Il bilancio delle vittime potrebbe salire nelle prossime ore visto che almeno altre 70 persone sono rimaste ferite ed alcune in modo grave.
L’attentato si è verificato fuori da un ristorante, nei pressi di un posto di blocco pakistano al valico di frontiera di Wagah, alla periferia di Lahore.
Un funzionario di polizia ha dichiarato che rapporti di intelligence avevano segnalato in anticipo il rischio di attentati in città. Un pericolo che di giorno in giorno diventa sempre maggiore a causa dei consensi che lo Stato Islamico si vede tributati da estremisti pakistani e dai continui inviti da parte dei terroristi a colpire in Pakistan.
L’ultimo invito ad attaccare in Pakistan risale alle 1:30 di questa notte, quando sui social network i terroristi hanno annunciato l’appello dell’ISIS a colpire durante la processione dell’Ashura per mostrare il potere del gruppo terroristico in Pakistan.
Un appello che riguarda anche l’Iraq in occasione della commemorazione della morte di Husayn ibn Ali (nipote di Maometto), quando i jihadisti dello Stato Islamico cercheranno di portare a termine un attentato kamikaze a quale farà seguito un massacro a colpi di machete.
I jihadisti, che sui social network hanno già esibito le loro cinture esplosive preparate per “augurare un buon compleanno per il prossimo ‘Ashura in Iraq”, saranno pronti ad immolarsi in nome di un fanatismo che non trova giustificazione alcuna neppure negli insegnamenti religiosi del Corano.