di Ettore Zanca
Ho sfogliato molti giornali e ho ascoltato le notizie. Ho aspettato pazientemente che la notizia più importante venisse data.
Parlo di calcio. Ho sperato che qualche giornalista parlasse di un evento davvero bello e importante. Perchè il coraggio va premiato.
Non mi riferisco alle ultime partite dei veleni, a Juventus – Roma, di quella ci sono trasmissioni a overdose e twitter vari. Non mi riferisco alle squalifiche dei nostri presidenti di federcalcio, o alla Nazionale.
Nessuno, se non qualche rigo in piccolo ha parlato di Andrea Luci.
Gioca nel Livorno, ne è capitano e simbolo, tempo fa si è infortunato gravemente, nel frattempo, la sua squadra è retrocessa in B.
Ma non è questa la notizia, e nemmeno che un giorno stava per giocare contro la Juve.
La notizia è che quel giorno di un anno fa, Luci confessava di stare vivendo un dramma. Il figlio Marco di sei anni era affetto da una rara malattia genetica, la fibrodisplasia ossificante progressiva che colpisce un bambino su 2 milioni. E da lì ha iniziato a lottare. Ma non da solo e non guardandosi le scarpe e piangendosi addosso.
Luci si è fatto promotore attivo di una raccolta fondi da destinare a tutti i bimbi che in Italia hanno la stessa malattia, e si è messo a collaborare attivamente con Fop Italia Onlus. L’associazione che si occupa di reperire fondi da destinare al centro ricerche di Philadelphia, dove sembra che stiano trovando il farmaco giusto. Che inibisce la malattia, ma non guarisce dai danni che fa. Che ci sono. Perchè riduce in briciole le ossa.
E la sua squadra non solo non lo ha lasciato solo, ma ha accettato di sponsorizzare gratuitamente l’associazione Fop. E l’emozione è stata doppia. Perchè Luci era da tempo infortunato, ma sperava di giocare almeno un po’, nel primo giorno del Livorno con lo sponsor che la nobilitava. E così è stato. 232 giorni dopo l’infortunio, Luci è entrato.
Normale storia un po’ speciale di un papà che grazie al suo mestiere un po’ privilegiato, secondo opinione comune, aiuta i bimbi più sfortunati, non solo suo figlio. E speriamo in meglio. In buone notizie. Ma non sarebbe stato meglio leggere queste, di notizie, piuttosto che le gesta di cialtroni e delle loro polemiche poco nobili? Non era meglio pubblicizzare queste iniziative benefiche, piuttosto che le beghe di galline da pollaio?
Ma niente, nessun tg che ho visto ne ha parlato. Complimenti.