Dopo l’appello per una tregua tra i combattenti islamici delle diverse fazioni, lanciato ieri dallo Stato Islamico, il termine ultimo per l’approvazione era di tre giorni da oggi, diversi appartenenti alle organizzazioni fondamentaliste islamiche che combattono in Siria e Iraq chiedono l’adesione all’appello per fare fronte comune contro la coalizione internazionale guidata dagli Stati Uniti.
Tra gli altri, a sostenere la tregua tra le fazioni, lo Sceicco Abul Ezz al-Najdi del Comitato Fatwa al Tawhid e della piattaforma Jihad.
Intanto stamane arriva anche la notizia che l’Australia sarebbe pronta ad unirsi ai raid aerei condotti dagli Stati Uniti contro lo Stato Islamico in Iraq, conducendo missioni di rifornimento e di supporto.
Il primo ministro australiano, Tony Abbott, ha dichiarato che quello dello Stato Islamico è un “culto della morte apocalittica” e che l’organizzazione che ha “dichiarato guerra al mondo deve essere contrastata in patria e all’estero. L’ISIS ha ambizioni globali, la nostra sicurezza internazionale e la nostra sicurezza nazionale sono indivisibili. Il nostro obiettivo è quello di sostenere i governi perché non vengano commessi genocidi contro il loro stesso popolo, senza permettere che i terroristi agiscano in casa nostra”. gjm