
Chi lo avrebbe mai pensato che avremmo visto uno studioso giapponese con il mitra in mano e il vessillo dell’ISIS? Proprio nei giorni in cui una figlia del “Sol Levante” – così riportano i documenti di Maryam Al-Mansouri rilasciati dagli Emirati Arabi Uniti – ha raggiunto una notevole popolarità per essere la prima donna impiegata in missioni di guerra come pilota di caccia dell’aviazione degli Emirati Arabi, un altro giapponese, sul fronte opposto, con i terroristi dell’ISIS, un altro giapponese impugna le armi per combattere una guerra che vede eserciti composti da uomini e donne di nazionalità diverse.
Il suo nome è professor Hassan Ko Nakata, un intellettuale che è stato anche presidente dell’Associazione musulmana di conversione del Giappone all’Islam mentre era soltanto uno studente al terzo anno della Facoltà di Studi Islamici all’Università di Tokyo.
Ko Nakata, il nome Hassan lo ha aggiunto solo dopo la conversione all’Islam, per 25 anni è stato il primo e unico studente musulmano del dipartimento di Studi islamici dell’Università di Tokyo.
Una carriera da studioso che, dopo aver completato il master all’Università di Tokyo, lo ha portato a proseguire gli studi di dottorato presso l’Università del Cairo e successivamente a diventare uno dei ricercatori dell’Ambasciata giapponese in Arabia Saudita.
Presidente della Muslim Association of Japan, docente di Studi Islamici presso la Doshisha University di Kyoto, ritenuto per anni membro di un’organizzazione internazionale pan-islamica politica (Hizb ut-Tahrir) che si pone come obiettivo di unificare tutti i paesi musulmani in uno Stato islamico, o Califfato, governato dalla legge islamica (sharia), prima di prendere in mano il mitra e mettersi sotto il vessillo dell’ISIS nel 2007, dinanzi a 100 mila persone allo Stadio Bung Karno aveva sostenuto che il Califfato è fortemente voluto da coloro che credono nell’uguaglianza, nella giustizia, nella libertà e nell’umanità.
Chissà se i due figli del “Sol Levante” s’incontreranno e se mai si troveranno a discutere insieme di uguaglianza, giustizia e libertà…
Gian J. Morici