A pubblicare la Circolare del Ministero è il politico Movimento Base Italia che tramite il proprio blog invita i cittadini a presentare regolare denuncia presso le autorità competenti.
Leggere un documento dal quale si evince come vi sia la consapevolezza da parte del Governo che l’ebola si presenta in maniera asintomatica ed ha un’incubazione da 2 a 21 giorni e che pertanto è possibile l’arrivo di pazienti infetti dall’Africa, dopo che tale ipotesi è stata ampiamente presentata come assai improbabile da parte del Ministro della Salute e dal Ministro dell’Interno, genera non pochi inquietanti interrogativi.
Un conto è il voler evitare inutili allarmismi, un altro il sottacere e il sottovalutare i rischi di una possibile epidemia. Tanto più se i ai toni rassicuranti dei rappresentanti dei due dicasteri si fa seguire l’assoluta disinformazione che ha portato molti operatori, che quotidianamente si trovano ad affrontare le problematiche legate al fenomeno dell’immigrazione, a non adottare le più elementari norme di prevenzione che una situazione tanto grave richiederebbe fossero accertate da parte delle autorità competenti.
Prendiamo per esempio gli operatori delle strutture di accoglienza: i signori ministri in questione, hanno mai provveduto ad accertarsi del fatto che gli stessi fossero adeguatamente informati dei rischi ai quali si espongono quotidianamente nello svolgimento delle proprie funzioni? Hanno mai verificato che fossero stati resi edotti su quali fossero le norme igienico-sanitarie utili a prevenire un eventuale contagio? Hanno mai accertato che fossero forniti di strumenti (mascherine, guanti in lattice monouso, camici etc) indispensabili per chiunque, a prescindere dall’ebola, si trovi esposto al rischio di contrarre pericolose malattie infettive? Rientra nella “massima riservatezza professionale per non procurare ingiustificato allarme” (così come recita la circolare) il tenere all’oscuro degli eventuali rischi gli operatori?
Qualora quanto riportato dalla circolare ministeriale rispondesse a verità e qualora gli operatori esposti ai suddetti rischi non fossero stati informati e preparati in maniera adeguata per affrontarli, riducendo al minimo il pericolo di contrarre eventuali malattie in nome dell’ “anti-allarmismo”, chi ci governa avrebbe il diritto di giocare con la vita dei tanti addetti ai lavori e con quella di migliaia di cittadini?
gjm