Dopo un attento studio fatto sui costi che devono essere sostenuti dall’amministrazione statale per pagare i fitti delle sedi ministeriali sul territorio nazionale (uffici, distaccamenti, etc.), abbiamo scoperto che l’ “Amministrazione trasparente” per molti rimane solo un miraggio.
Grazie al nostro emendamento contenuto nel DL Irpef c’è tempo fino al 31 luglio per recedere dai cosiddetti #affittidoro (ed è nostra intenzione sensibilizzare le amministrazioni pubbliche a fare altrettanto sui territori e nei comuni).
Andando però sui siti internet dei vari ministeri sono emerse palesi violazioni sull’applicazione della norma sulla trasparenza:
Per molti degli immobili con affitti esosi, non è infatti semplice rintracciare il proprietario (beneficiario), l’indirizzo o addirittura i costi stessi! (Per non parlare della superficie grazie a cui sarebbe facile capire il rapporto effettivo del costo al metro quadro).
Abbiamo scritto 13 lettere (1 per ogni ministero) per dire ai ministri di affrettarsi a dare delle risposte.
Non c’è più tempo da perdere: non ci sono più vie di mezzo!
In un paese dove ogni giorno di più, con tasse e rincari, vengono chiesti sacrifici ai cittadini è tempo di tagliare i costi inefficienti della macchina dello Stato.
Guardate i canoni di locazione dei vostri comuni, il loro patrimonio immobiliare: è possibile!
Chiedete ai vostri sindaci di fare lo stesso, di rescindere i contratti con gli storici palazzinari delle vostre città.
Se lo faranno sarà un bene per tutti, altrimenti non potremo far altro che ritenerli complici. La legge non ammette ignoranza.
PS. Che nessuno parli di “discrezionalità di applicazione della norma” in un momento d’emergenza: non ci sono più vie di mezzo!