NELLE INTENZIONI DELL’APICOLTORE, LE API AVREBBERO DOVUTO RAGGIUNGERE IN GIORNATA L’AEROPORTO DI FIUMICINO PER IL SUCCESSIVO TRASFERIMENTO AEREO IN DIREZIONE DEL PAESE DEL NORD EUROPA
Nel corso di alcuni controlli, il personale del Corpo forestale dello Stato dei Comandi Stazione di Martina Franca (TA) e Castellaneta (TA) ha accertato che un apicoltore di Castellaneta aveva predisposto, per l’esportazione in Finlandia circa 2.500.000 di api vive, sistemate in 181 contenitori di legno e rete detti “pacchi”. Il commercio delle api viene fatto con vendita a peso; mediamente il peso di un ‘pacco’ d’api varia da 1 kg a 1.5 kg, corrispondente circa 10.000-15.000 api. Il pacco può anche contenere una regina feconda in gabbietta, con tutte le api nutrici di scorta e un contenitore contenente dello sciroppo zuccherino la cui funzione è quella di nutrire le api e la cui quantità varia a seconda del tempo che si prevede impieghi la cassetta per arrivare a destinazione.
Durante il controllo i Forestali hanno anche accertato che l’allevamento era sottoposto a vincolo sanitario, in seguito ad una denuncia all’Autorità Sanitaria della presenza di “peste americana” negli alveari. L’obbligo di denuncia ricade sui proprietari di sciami affetti da tale patologia ed è prescritto dalla normativa vigente in materia di polizia veterinaria.
La peste americana, causata dal bacillo Paenibacillus larvae, è una delle malattie più gravi in apicoltura, tanto che l’unica cura considerata sicura è l’incenerimento della famiglia di api con tutto il materiale che la conteneva. Fortunatamente, la malattia non costituisce pericolo per la salute umana.
Al fine di evitare la diffusione della malattia per mezzo delle api infette, che erano destinate ad essere esportate oltre frontiera, i Forestali hanno provveduto immediatamente al sequestro preventivo delle api.
L’apicoltore responsabile della violazione è stato deferito alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Taranto per “diffusione di malattia delle piante o degli animali” e “inosservanza dei provvedimenti dell’Autorità Sanitaria”, per la violazione dei quali sono previste sanzioni detentive e pecuniarie.
Lo stesso responsabile rischia inoltre sanzioni amministrative per un importo complessivo di svariate migliaia di euro.
Unitamente ai veterinari della A.S.L. di Castellaneta, gli Agenti hanno provveduto inoltre anche a effettuare il campionamento di quattro “favi di covata”, prelevati dalle arnie presenti, al fine di procedere all’invio degli stessi all’Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Foggia, che ha confermato la presenza di “peste americana”. I veterinari della A.S.L. hanno pertanto provveduto alla distruzione degli alveari risultati infetti mediante incenerimento e successivo interramento, apponendo il vincolo sanitario su tutte le attrezzature apistiche presenti all’interno e all’esterno dei locali.
Le misure di prevenzione, secondo quanto stabilito dall’Ordinanza di Sequestro Sanitario, emessa dal Servizio Veterinario della ASL di Castellaneta, saranno revocate quando il focolaio infettivo risulterà estinto e dopo che saranno state eseguite le prescritte disinfezioni.