Nel quadro di una presenza in Afghanistan che nel post 2014 vedrà l’Italia sempre più impegnata a sostenere un percorso di crescita economica, componente fondamentale per il consolidamento della transizione politica e di sicurezza, si è svolta oggi alla Farnesina una riunione di coordinamento con rappresentanti del Ministero degli Esteri, del Ministero dello Sviluppo Economico, dell’Agenzia ICE, di Confindustria e di associazioni di settore (Marmomacchine, Istituto Internazionale del Marmo, UCIMA e ACIMIT). Ponendosi nel solco del Memorandum sulla Cooperazione Economica tra Italia e Afghanistan firmato a Roma nell’aprile 2011, la riunione ha avuto l’obiettivo di definire una road map che dia concreta attuazione al “Programma di Promozione Straordinaria del Made in Italy per i Centri tecnologici in Afghanistan” stipulato di recente tra il MiSE e l’ICE. I settori in cui si concentreranno gli interventi previsti dal “Programma” riguardano in particolare quelli del marmo, del packaging agroalimentare e del meccano-tessile. Si tratta di comparti tra i più dinamici e con le maggiori prospettive di crescita dell’economia afghana e nei quali l’Italia vanta una consolidata e tradizionale eccellenza.
Con la riunione di stamane si è aperta dunque una fase operativa che vedrà nei prossimi mesi l’organizzazione di missioni tecniche – coordinate in loco dall’Ambasciata d’Italia a Kabul – che porteranno nel giro di qualche mese all’avvio di un articolato programma di iniziative e di attività produttive nei tre settori interessati (trasferimento di tecnologia e di know how, apertura di un centro tecnologico di eccellenza nella lavorazione lapidea e nella formazione professionale, varo di specifiche attività settoriali volte ad incentivare il lavoro femminile, scambio di missioni imprenditoriali, ecc.).
Grazie all’impulso e al lavoro di raccordo e di coordinamento svolto dalla Farnesina, con la road map concordata questa mattina in attuazione del Piano promozionale di sviluppo del Made in Italy, il governo italiano conferma il suo ruolo volto a favorire lo sviluppo di un modello di crescita sostenibile per l’Afghanistan, fornendo un’utile cornice di riferimento per favorire gli investimenti in un Paese la cui economia dipende ancora fortemente dal sostegno internazionale e ponendo, allo stesso tempo, le basi per rafforzare la presenza commerciale italiana. Attraverso simili iniziative l’Italia traduce in concreto l’impegno a rimanere in Afghanistan anche nel dopo 2014.