Bimba di due anni uccisa dalla mafia
Venne assassinata con la mamma per ordine della moglie di un boss tradita. Il duplice delitto e’ stato compiuto da un sicario che in passato era stato l’ amante della donna
Corriere della sera del 5 maggio 1999
Lecce: ieri, dopo otto anni, il ritrovamento del corpicino a pochi chilometri dal terreno in cui fu rinvenuta la madre strangolata Bimba di due anni uccisa dalla mafia Venne assassinata con la mamma per ordine della moglie di un boss tradita Il duplice delitto e’ stato compiuto da un sicario che in passato era stato l’ amante della donna
DAL NOSTRO INVIATO LECCE – La tomba di Angelica Pirtoli e’ stata per otto anni una anonima collinetta rocciosa spersa nelle campagne in un posto che si chiama Matino, dove non c’ e’ un’ anima e si vedono soltanto i ripetitori delle tv. La tomba era ai piedi di un pino: un buco profondo due metri e ricoperto di terreno indurito dal tempo. La bara un sacco di juta, un fagotto in cui mani feroci avvolsero il corpo di questa bambina morta ad appena due anni e mezzo, sparita insieme con la mamma nel marzo 1991 da Casarano (nel Leccese), e insieme alla mamma uccisa da chi, dopo averla rapita, non sapeva che cosa farne. L’ hanno ritrovata ieri all’ alba i carabinieri, e non e’ il caso di descrivere cio’ che hanno visto dopo aver scavato. L’ hanno trovata a un paio di chilometri da una vecchia cisterna dove, nel febbraio ‘ 97, recuperarono il corpo della mamma di Angelica, Paola Rizzello, che quando scomparve aveva 27 anni e una storia di sbandata, tra droga e uomini finiti in carcere o ammazzati. C’ e’ di mezzo anche la Sacra Corona Unita in questa vicenda, ma solo perche’ chi oggi e’ accusato per la morte della donna e di sua figlia e’ gente che ha a che fare con le cosche del Salento. Ma qui non c’ entrano traffici loschi, la gelosia piuttosto. La gelosia di un capozona che non perdono’ alla sua amante di essersi messa con un altro, e soprattutto la gelosia della moglie del boss, che dopo aver scoperto il tradimento diede l’ ordine di eliminare la rivale. Nessuno voleva che Paola Rizzello continuasse a vivere. E che ci fosse di mezzo una bambina contava meno di zero, per il boss, per sua moglie e per l’ uomo che dall’ uno e dall’ altra ebbe l’ incarico di fare quel “lavoro”. Marito e moglie si chiamano Luigi Giannelli e Anna De Matteis, 41 e 37 anni, il killer Donato Mercuri (36 anni), che pure ebbe una storia con la Rizzello, ma questo non gli impedi’ poi di strangolarla. Stanno tutti in carcere, e, recentemente, sono alla sbarra. Paola comincio’ a essere la donna segreta di Giannelli nella prima meta’ degli anni Ottanta, ma dopo qualche tempo si lego’ a un altro uomo, uno del suo paese, Luigi Calzolari. Non duro’ a lungo, perche’ nell’ 85 Calzolari fu ucciso. Su ordine di Giannelli (finito nel frattempo in carcere per altre vicende), fu il sospetto di Paola. E comincio’ a far domande in giro, a cercare di incastrare l’ ex amante. Che pero’ venne a saperlo in fretta, e da dietro le sbarre fece sapere a uno dei suoi che a quella ragazza bisognava chiudere la bocca. Intanto la Rizzello aveva avuto altre storie e da una di questa era nata Angelica. La piccola cresceva senza padre e con una madre che faceva la vita che faceva, ma alla bambina cercava di badare al meglio. Su di lei, pero’ , c’ era ormai la condanna dell’ ex amante, e poi anche quella della moglie del boss, che quando venne a sapere del tradimento, prima affronto’ la ragazza, la insulto’ e la minaccio’ , quindi disse che voleva vederla morta. Ma davvero, non per dire. Le circostanze in cui Paola e Angelica sparirono, il 20 marzo ‘ 91, non hanno granche’ di particolare. Paola era uscita con Angelica e da qualche parte del paese incontro’ Mercuri. Si conoscevano, non ci fu bisogno di azioni di forza per portar via la donna e la bambina. Quello che successe dopo, invece, e’ ancora da chiarire fino in fondo, e forse ora che e’ stato ritrovato anche il corpo di Angelica, lo si potra’ capire durante il processo in corso. Perche’ ci sono cose che non quadrano in tutta questa truce vicenda: Angelica era piccolissima, non poteva raccontare niente a nessuno, non rappresentava un pericolo. Eppure la uccisero. E poi: se il corpo di Paola Rizzello fu gettato in un pozzo, perche’ mettersi a scavare una buca per seppellire Angelica, anziche’ lasciarla li’ dove avevano lasciato sua madre, ritrovata due anni fa? “Probabilmente l’ hanno uccisa successivamente, quando si sono resi conto che non sapevano cosa farne”, dice un investigatore. E con quel “non sapevano cosa farne” spiega in quattro parole che gente e’ quella che ha deciso il destino di questa bambina. Fulvio Bufi