Ogni anno aspettiamo con “ansia” il rapporto corruzione della Commissione Europea e dopo averlo letto, giuriamo e spergiuriamo che sarà l’ultima volta che la UE ci bacchetta. Il governo italiano questa volta vuole farsi trovare preparato. Ecco il Ddl anticorruzione. Leggendolo,“ l’occhio cade ” sulle disposizioni relative alla corruzione e concussione che lasciano trasparire anche per chi non è un addetto, ambiguità nell’azione penale. Se poi si aggiunge che in Italia,le prescrizioni (per metodi di calcolo e/o la lunghezza dei processi) determinano l’estinzione di tanti procedimenti,allora si capisce che questa legge non funziona,non è ancora sufficiente. Ecco allora,puntuale il rapporto UE che non solo ci bacchetta,ma fa un quadro della corruzione italiana non certo edificante. Al primo punto del lungo elenco, il finanziamento illecito ai partiti. Scandali regionali,rimborsi elettorali illeciti, scioglimento di consigli comunali per infiltrazioni mafiose,deputati indagati etc. Su questo fiume di corruzione, volteggiano le ali della santa prescrizione. Per colmare le lacune, la UE chiede di adottare un corridoio prioritario per la corruzione,al fine di stoppare il rischio prescrizione.
La corruzione,prosegue la UE, non riguarda solo il settore pubblico ma anche quello privato. A tale proposito,la Corte dei conti nel discorso di apertura dell’anno giudiziario ha posto in evidenza come la corruzione sia divenuta da “fenomeno burocratico/pulvisculare, fenomeno-politico-amministrativo-sistemico”.
La Corte ha evidenziato che “la risposta, non può essere di soli puntuali, limitati, interventi – circoscritti, per di più, su singole norme del codice penale – ma la risposta deve essere articolata ed anch’essa sistemica.”. “In effetti, la corruzione sistemica, oltre al prestigio, all’imparzialità e al buon andamento della pubblica amministrazione, pregiudica, da un lato, la legittimazione stessa delle pubbliche amministrazioni, e, dall’altro (…) l’economia della Nazione”.Occorre più onestà.
Scriveva Platone nella Lettera VII : (…) “osservando gli uomini che allora si dedicavano alla vita politica, e le leggi e i costumi, quanto più li esaminavo ed avanzavo nell’età, tanto più mi sembrava che fosse difficile partecipare all’amministrazione dello Stato, restando onesto”.
Aldo Mucci