Aragona (Agrigento) – Sono stati fermati, grazie al certosino lavoro degli inquirenti, i responsabili del lancio dell’ordigno esplosivo che la notte di San Silvestro aveva ferito alcuni ragazzi extracomunitari tra i quali alcuni minorenni ospiti dell’IPAB di Aragona.
Un gesto che aveva buttato tante ombre su Aragona e i suoi abitanti tacciati di razzismo. Una brutta azione che nell’immediatezza aveva persino fatto dubitare tanti aragonesi che il loro fosse ancora un paese tranquillo in cui non avrebbe mai attecchito il germe dell’odio razziale.
Erano state pesanti come pietre le dichiarazioni del presidente dell’IPAB di Aragona che aveva parlato di “un gravissimo episodio di intolleranza ed odio razziale deliberatamente indirizzato nei confronti di inermi e pacifici ospiti della comunità, generato, probabilmente, da una delegittimante campagna contro gli extracomunitari”. Dichiarazioni a caldo comprensibilissime quelle di Gabriella Giacco, persona sensibile e sempre vicina ai ragazzi ospitati presso il Palazzo Principe di Aragona, vista l’efferatezza del gesto. Grande la paura dei ragazzi feriti che, dopo le prime cure presso il pronto soccorso del nosocomio agrigentino, avrebbero chiesto di non voler più far ritorno ad Aragona. Alla fine i ragazzi, vittime di quel folle e poco nobile “gesto di goliardia” consumatosi con lo scoccare del nuovo anno, sono tornati ad Aragona dove tutta la cittadinanza e le istituzioni hanno mostrato loro grande solidarietà e calore umano.
Pochi giorni dopo l’accaduto il Prefetto di Agrigento, Dr. Nicola Diomede, si era recato personalmente ad Aragona per portare solidarietà e vicinanza alle vittime. Proprio in quell’occasione Diomese dopo aver apostrofato l’episodio come “assolutamente sgradevole” dichiarò: “spero e credo non ci siano aspetti più gravi che non cito nemmeno. Spero sia stata una ragazzata della giornata di capodanno”.
I fatti sembrano aver dato ragione al Prefetto. Lo spetto dell’odio razziale sembra essere stato scongiurato. Nella giornata odierna i Carabinieri di Aragona. con al comando il maresciallo Leonardo Di Mauro, dopo un meticoloso lavoro d’indagine avrebbero individuato il responsabile del lancio dell’ordigno esplosivo. Sull’operazione vige ancora il massimo riserbo.
A darne anticipazione, Totò Parello, il sindaco di Aragona che in occasione di un momento conviviale – organizzato dall’arciprete don Giuseppe Veneziano e dalla comunità ecclesiale aragonese che, per il centenario della giornata mondiale del migrante e del rifugiato, hanno invitato a pranzo i ragazzi extracomunitari richiedenti asilo ospitati ad Aragona dall’IPAB e dall’ass. Acuarinto – ha spiegato: “Il maresciallo Di Mauro non ha potuto e non partecipa a questo momento conviviale perché si trova in Procura. A quanto pare hanno preso i responsabili di quell’atto d’inciviltà che è stato consumato nei confronti degli ospiti extracomunitari dell’IPAB nella notte tra il 31 di dicembre e l’1 gennaio. Un atto che tutta la comunità di Aragona ha condannato. Gli aragonesi non sono gente razzista né tantomeno poco tolleranti; siamo gente che accoglie, siamo gente che ospita e lo abbiamo sempre dimostrato.
Dalle prime notizie sembra essere stato un momento di goliardia. Chi lo ha fatto lo ha consumato in preda ai fumi dell’alcool – ha aggiunto il sindaco Parello – così sembrano le prime notizie che sono trapelate ma né sapremo di più domani mattina quando, eventualmente, la Procura deciderà di dare le opportune notizie. E’ giusto lasciar fare il proprio lavoro alle forze dell’ordine e alla magistratura e, pazientemente, aspettare che i responsabili vengano inchiodati alle proprie responsabilità. Sicuramente un atto di scusa da parte di questi soggetti, nei confronti di chi ha dovuto soccombere (al loro gesto) sarebbero quantomeno necessarie. E, poi, è giusto nel rispetto delle leggi e delle regole che chi ha consumato questo atto di inciviltà né paghi le conseguenze”.
Totò Castellana