In quel triste passato,(1943) non c’era Khalid a filmare e commentare ciò che avveniva nei campi di concentramento. Parliamo del campo di transito di Berg,(Norvegia), del campo di raggruppamento di Hinzert,(Germania),del campo di raggruppamento di Fossoli,in Italia. Esseri umani, sottoposti a condizioni incredibili,disumane.”La sottile camicia carceraria non proteggeva gli internati dal freddo,i cambi di biancheria si succedevano ad intervalli settimanali e persino mensili, e gli internati non avevano la possibilità di lavarla”. Ciò era causa di diffusione di epidemie e di diverse malattie, in particolare del tifo,della scabbia.
Le condizioni abitative, sebbene differenti nei vari periodi di esistenza del campo, furono sempre disastrose. I detenuti arrivati con i primi convogli dormivano sulla paglia sparsa sul pavimento.
Un triste passato che si “riaccende” all’improvviso attraverso le immagini choc di un servizio del TG2 che riprende immagini crude di ciò che accade nei centri di “accoglienza”di Lampedusa. Ma chi sono quelle figure “umane” addette all’accoglienza? Ma non sono lì anche per alleviare la disperazione di quelle persone, non sono lì per umanità,non sono lì per solidarietà? Ma che fine ha fatto II progetto “Praesidium”, finanziato dalla Commissione Europea e dal Ministero dell’Interno e realizzato con l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati, per rispondere in modo tempestivo alle necessità dei migranti che sbarcano sull’isola di Lampedusa e sulle coste della Sicilia?
E pensare che fra le disposizioni della nostra Costituzione vi è il comma 3 dell’art. 10, secondo il quale “lo straniero, al quale sia impedito nel suo paese l’effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto d’asilo nel territorio della Repubblica secondo le condizioni stabilite dalla legge“. Peccato che La legge di cui parla tale disposizione non è infatti mai stata adottata.
Mi sovviene una frase di Victor Hugo nel romanzo i Miserabili – Umanità significa identità: “tutti gli uomini sono fatti della stessa argilla; nessuna differenza, almeno quaggiù, nella predestinazione; la medesima ombra prima, la medesima carne durante, la medesima cenere dopo. Ma l’ignoranza mescolata all’impasto umano lo rende nero incurabile penetrando nell’interno dell’uomo vi diventa il male”.
Aldo Mucci