(di Silvio D’Auria) – Il “cold case” sul delitto di Gonzalo Ramirez sta dividendo l’America: Norma Patricia Esparza è stata solo vittima di stupro o anche una spietata omicida?
Un caso riaperto dalla polizia di Los Angeles dopo la ricostruzione del movente sull’omicidio di Ramirez. La donna trentanovenne, che sarebbe riuscita a nascondere la verità sulla morte del suo stupratore per diciotto anni, respinge le accuse ma adesso rischia di trascorrere il resto della sua vita dietro le sbarre. Tornata in America per un viaggio di lavoro, una conferenza accademica che avrebbe dovuto tenere davanti agli studenti della “Boston University”, Esparza docente americana di Psicologia alla “Webster University” di Ginevra, residente ormai da dieci anni in Francia, era stata arrestata dagli agenti federali all’aeroporto di Boston nel Massachusetts.
Sarebbe stata la mente del rapimento e dell’omicidio del suo violentatore avvenuti nel 1995, il cui corpo fu ritrovato massacrato per le strade di Santa Ana nella Contea di Orange in California. Secondo l’accusa una vendetta contro Ramirez, aiutata da tre amici e dal fidanzato di allora, per lo stupro subito quando ancora era studentessa del “Pomona College” a Claremont, città universitaria nella Contea di Los Angeles in California. Una violenza sessuale mai denunciata che ora, Norma Patricia Esparza, confessa rigettando tuttavia le accuse di omicidio.
Ritenendosi soltanto vittima e rifiutando di patteggiare una pena di tre anni di reclusione, alla Corte Federale davanti la quale si sta celebrando il processo ha dichiarato che sarebbe stata costretta a tacere dal fidanzato Gianni Van, che poi ha sposato e dal quale oggi è divorziata. Secondo la donna ad uccidere sarebbero stati il suo ex marito e altri tre suoi amici ma per paura avrebbe mantenuto il silenzio. La docente racconta al “Los Angeles Times” che pochi mesi dopo il delitto ha sposato Gianni Van perché temeva, a sua volta, di essere uccisa e di non aver mai denunciato lo stupro alle autorità per vergogna: “Tutto quello che volevo era sopravvivere, persone pericolose e quindi dovevo rimanere zitta se intendevo restare viva”.
Ma il determinato Procuratore Distrettuale di Los Angeles Scott Simmons non ha dubbi, sostiene di avere acquisito prove sufficienti alla condanna della docente americana assieme al gruppo, incriminati per il rapimento e l’uccisione di Ramirez. Intanto in questi giorni in cui si celebrano il suo processo e le manifestazioni in tutto il mondo contro la violenza sulle donne, Norma Patricia Esparza ha ricevuto la solidarietà di numerose associazioni femministe che difendono le vittime di violenza sessuale.
– (nella foto: Norma Patricia Esparza 39 anni)