La piattaforma internet made in Italy che ha rivoluzionati il sistema di “promozione a mezzo stampa integrata”mette a frutto il finanziamento ottenuto dalla UE.
Roma, 25 novembre 2013 – “Non bisogna mai perdere la speranza!”, affermava pubblicamente circa sette mesi fa Alessandro Censi Buffarini , ideatore della piattaforma internet www.speedypress.it. Ed oggi ad un anno dalla nascita i fatti gli danno ragione: centinaia di professionisti, micro e piccole aziende ,talvolta in seria difficoltà economica, hanno utilizzato i servizi offerti da speedypress.it per continuare ad “avere speranza” e credere nel successo del proprio business.
“Un sogno e poi una idea sono diventati realtà! ”, racconta Alessandro Censi Buffarini ,“ci ho creduto sin dall’inizio e ho continuato a crederci anche quando alcuni amici giornalisti e imprenditori nel settore media mi scoraggiavano ad andare avanti… e gli stessi utenti del sito non credevano nei risultati che prevedevo. Ma come a volte succede i risultati sono arrivati sotto forma di visibilità e di guadagni per tutti coloro che hanno voluto provare, ma soprattutto crederci”
Perché tanto successo? Semplice: l’idea è quella di offrire al cliente un servizio completo di Ufficio Stampa e Pubbliche Relazioni – svolgendo attività redazionale sulla forma ed i contenuti del comunicato fornito dal cliente – superando l’ostacolo dei relativi alti costi grazie ad un impiego più efficace di Internet; il cliente, infatti, può scegliere di utilizzare SpeedyPress in modo flessibile ed economico acquistando il singolo comunicato da 90 euro, il pacchetto da sei o il pacchetto anticrisi da tredici comunicati, con uno sconto progressivo.
SpeedyPress si è rivolto sin dall’origine a tutte quelle categorie commerciali ed industriali che in questi anni di crisi economica ed in quelli che purtroppo si prevede verranno, non hanno voluto cedere alla paura ma al contrario rimanere sul mercato promuovendo i loro beni e servizi e intercettando i bisogni della propria clientela senza pagare costi di questi tempi difficilmente sostenibili.
Ed è proprio questo che è avvenuto!