In apparenza sembrava un normale centro massaggi nel pieno centro di Riccione: ma ai clienti veniva offerto un servizio extra per un minimo sovrapprezzo, solo poche decine di euro in più. E’ quello che hanno scoperto i Carabinieri di Riccione che hanno dato avvio ad una operazione che ha portato all’arresto di due donne di origini cinesi con l’accusa di sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione. Ciò che ha fatto insospettire i militari dell’Arma, oltre alla segnalazione di un’anziana donna stanca delle continue visite del marito al centro massaggi, è stato il via vai continuo di soli clienti di sesso maschile della terza età che proseguiva fino a tarda serata. Altresì, essendo il centro massaggi ricavato in un palazzo condominiale, spesso i clienti per errore arrecavano disturbo agli altri condomini bussando alla porta sbagliata, costringendo i residenti a segnalare ai Carabinieri detti comportamenti. Inoltre, dopo una approfondita ricerca in internet, si accertava che il centro massaggi era sponsorizzato in diversi siti con riferimenti espliciti alla doppia attività, il tutto rafforzato dai commenti dei clienti che indicavano la possibilità di un gran finale. Iniziavano così lunghi servizi di osservazione e pedinamento con la raccolta di sommarie informazioni e indizi utili. A volte venivano bloccati e portati in caserma gli stessi avventori che ammettevano l’esistenza di diversi “pacchetti massaggio”. Addirittura alcuni clienti, ignari di queste pratiche, senza chiedere alcunché si trovavano costretti a dover far sospendere il massaggio in quanto la massaggiatrice andavano oltre il consentito, ormai senza chiederne più il consenso. La meticolosa attività investigativa terminava quando i militari dell’Arma, dopo aver atteso l’uscita dell’ennesimo cliente, facevano irruzione nel locale trovando una leggera resistenza da parte della responsabile della struttura che cercava in tutti i modi di sbarrare la via d’accesso. Un volta entrati, i Carabinieri sorprendevano un uomo intento a ricomporsi e, a seguito di perquisizione locale e personale, si rinvenivano alcune migliaia di euro in contanti, guadagnate in soli tre giorni, nonché liste di clienti con relativo “servizio extra” richiesto. L’attività di indagine permetteva di appurare che la donna cinese, sfruttata dalle due arrestate, riceveva un compenso mensile di 900 a patto che accettasse quanto impostole dalle titolari. Si procedeva dunque a dichiarare in arresto una 30enne ed una 35enne entrambe originarie della Repubblica Popolare Cinese, regolari sul territorio nazionale.
Related Stories
12 Ottobre 2024