ROMA – Momenti di tensione tra i manifestanti e le forze dell’ordine durante i funerali di Erich Priebke, che si sarebbero dovuti svolgere in forma privata presso la Confraternita San Pio X di Albano Laziale, di ispirazione lefebvriana.
Appena appresa la notizia che i funerali si sarebbero svolti ad Albano Laziale,il sindaco del paese, Nicola Marino, aveva emesso un’ordinanza sindacale tentando di bloccare il passaggio della la salma del gerarca nazista.
Albano Laziale è una città riconosciuta medaglia d’argento al valore della Resistenza.
I castelli hanno avuto delle vittime alle Fosse Ardeatine, strage per la quale Priebke era stato condannato all’ergastolo.
A revocare l’ordinanza del sindaco, obbligando il passaggio e le esequie dell’ex ufficiale delle SS, il prefetto di Roma Giuseppe Pecoraro.
Una decisione criticata e condannata dal mondo politico, alcuni rappresentanti del quale hanno ritenuto assurdo che il prefetto si sia opposto al volere di un sindaco umiliando il volere e il sentimento di una città.
Una scelta discutibile quella del prefetto, che ha portato anche a momenti di tensione dinanzi la Confraternita San Pio X.
I lefebvriani dal canto loro, anziché sedare gli animi, incendiano le polveri con dichiarazioni che, specie in questo momento, andavano evitate. È questo il caso di Don Floriano Abrahamowicz, che intervenuto a ‘La Zanzara’ su Radio 24, ha affermato.: “Priebke era un mio amico e lo considero un cristiano cattolico, un soldato fedele, unico caso di innocente dietro le sbarre. E’ uno scandalo come è stato trattato in Italia, è stato perseguitato mentre si accolgono in modo dignitoso gli immigrati a Lampedusa. E’ una vergogna. Priebke non era nazista ma semplicemente un poliziotto della sua epoca che ha semplicemente applicato la legge internazionale marziale. Non è un criminale. I criminali sono stati quelli che hanno fatto saltare i ragazzi in via Rasella, dite a loro di pentirsi”.
Non meno pericolosa sotto il profilo dell’ordine pubblico, la dichiarazione di Maurizio Boccacci, leader della formazione di estrema destra Militia, che, nello spiegare le ragioni della propria presenza e di quella di altri appartenenti al suo gruppo si è lasciato andare ad un’affermazione da approfondire per meglio capirne il senso: “Oggi è un giorno in cui si rispetta la morte di una persona poi dalla prossima settimana Dio vede e provvede”.
Dinanzi la richiesta a spiegare il significato della frase, Boccacci risposto: “che Riccardo Pacifici è sempre nei nostri cuori”.
Pacifici è il presidente della comunità ebraica di Roma, cosa intende dire Boccacci quando afferma che è sempre nei loro cuori?
Le tensioni odierne hanno portato a sospendere le esequie funebri, visto che gli occupanti di due autobus che dovevano recarsi ai funerali di Priebke non sono riusciti ad arrivare in tempo.
Alla Commissione Giustizia intanto è stato presentato l’emendamento che introduce il reato di negazionismo. La senatrice del PD Monica Cirinnà della commissione Giustizia a tal proposito ha dichiarato: “L’approvazione del decreto sarà una risposta definitiva anche a quanto contenuto nel testamento di Priebke che negherebbe l’esistenza delle camere a gas nei campi di concentramento. Un atteggiamento odioso che ora diventa una preciso reato”.
Non è difficile ipotizzare che grazie all’incapacità di chi ha gestito il “caso Priebke”, e a quanti hanno voluto alimentare le polemiche provocando reazioni, tornino ad ingenerarsi tensioni sociali che sembravano ormai sopite da tempo. Tanto più se i funerali si dovessero coincidere con l’anniversario del rastrellamento del ghetto di Roma.
Il rastrellamento del ghetto di Roma avvenne il 16 ottobre 1943, quando trecentosessantacinque uomini della polizia tedesca, agli ordini di Kappler, diretto superiore di Priebke e con lui condannato per le Fosse Ardeatine, fermarono 1259 persone appartenenti alla comunità ebraica. Dopo aver rilasciato un certo numero di stranieri o di soggetti con sangue misto, 1023 vennero avviati ad Aushwitz. Soltanto sedici di loro sopravvissero al campo di sterminio.
Che i funerali potessero tenersi il 16 sembrava assai probabile, anche in considerazione del fatto che il forno crematorio romano di Prima Porta sarebbe rimasto operativo oltre il normale orario di chiusura.
Dopo la innumerevole serie di castronerie compiute da parte di chi avrebbe dovuto agire con maggiore prudenza, questa poteva essere vista come una vera e propria provocazione da parte di chi soffrì per le persecuzioni naziste.
Nella notte, evidentemente dopo aver valutato il rischio di disordini, la salma del gerarca nazista è stata trasportata all’aeroporto militare di Pratica di Mare. Secondo quanto riferito dal prefetto di Roma, Giuseppe Pecoraro, sarebbero stati avviati contatti con la Germania. Probabile dunque che per uscire dalla situazione di stallo che si è venuta a creare si cerchi di trovare una soluzione facendo rientrare al suo paese d’origine l’ex ufficiale delle SS. Una vicenda che poteva certamente essere meglio gestita.
Gian J. Morici