Dopo la tragedia del naufragio di Lampedusa bisogna andare a scovare i responsabili. Ecco quindi in azione i poliziotti dello Sco – il Servizio centrale operativo.
Coordinando le Squadre mobili delle questure siciliane, lo Sco ha potenziato le indagini per individuare gli scafisti che hanno organizzato il viaggio dei migranti finito in tragedia. È stata istituita una task force di poliziotti che investigano su questo business criminale.
“Lo scafista è solo una figura marginale all’interno dei gruppi criminali – spiega Vincenzo Nicolì, direttore della II divisione dello Sco, specializzata nel traffico di esseri umani – bisogna individuare i responsabili che organizzano il traffico di migranti, così da stroncare il fenomeno”.
“La difficoltà – continua il direttore – è che non si tratta di strutture verticistiche. Sono piccoli gruppi che interagiscono tra loro con le modalità tipiche del network, ognuno con dei compiti precisi. I gruppi operano in diversi territori: c’è chi si occupa di reperire i migranti principalmente dai Paesi del Corno d’Africa fino ai porti nord-africani. Poi c’è una struttura in Italia che si preoccupa di nascondere gli immigrati sfuggiti ai controlli, fornendo loro documenti falsi, titoli di viaggio per raggiungere i Paesi del nord-centro Europa”.
“Già ci sono comunque sviluppi investigativi importanti – conclude Vincenzo Nicolì – come l’individuazione, per la prima volta, di una ‘nave madre’ che trasporta i migranti per poi dividerli sui barconi.”