Una passeggiata letteraria sulle orme dei viaggiatori arrivati in Sicilia nel Settecento e nell’Ottocento a compimento del Grand Tour che li portava dal Nord al Sud d’Europa, per completare la propria educazione, per fare esperienza, per scrivere, ritrarre e fare conoscere.
Per inglesi, francesi e tedeschi, il viaggio in Sicilia diventa di moda verso il 1770 (il primo ad arrivare è lo scozzese Brydone). I viaggiatori vanno alla ricerca delle suggestioni di un luogo dove si incrociano il Sud, l’Oriente e l’Occidente e la Sicilia li seduce e a volte li turba.
Palermo è la città più visitata e a Palermo la Marina è il luogo di cui parlano di più, per l’incantevole paesaggio che vedono arrivando dal mare, ma soprattutto perché è il luogo di delizie in cui si concentrano i piaceri dell’aristocrazia. Ma forse anche per un motivo più profondo: è il luogo in cui emergono al massimo grado le contraddizioni fra le tendenze opposte della vita e della natura siciliana, le bellezze e gli orrori, quelle che Bufalino definisce la luce e il lutto.
La passeggiata proposta inizia alla Cala, vecchio porto della città, prosegue per il Foro Italico, fino a Villa Giulia (luogo goethiano per eccellenza), si inoltra alla Kalsa e si conclude sul prato a mare.
Dura un paio d’ore e alterna le spiegazioni sui luoghi attraversati alle letture di brevi brani degli autori scelti, che sono: Patrick Brydone, Henry Swinburne, Jean Houel, Dominique Vivant Denon, Michal Jan De Borch, Joseph Hager, Wolfgang Goethe, Guy de Maupassant, Gaston Vuillier, Hugo von Hoffmansthal, René Bazin, Giovanni Meli, Edmondo De Amicis, Gesualdo Bufalino, Giuseppe Tomasi di Lampedusa, Vincenzo Consolo, Leonardo Sciascia, Roberto Alajmo, Gioacchino Lanza Tomasi.
Per informazioni: sabirpalermo@libero.it