Il deputato regionale Vincenzo Fontana del Pdl dopo la revoca dell’accreditamento definitivo da parte del Governo Crocetta allo Ial Sicilia chiede l’istituzione di un tavolo di crisi per la tutela e la salvaguardia occupazionale degli 850 lavoratori a tempo indeterminato che fanno parte del sistema.
“Apprendo con molta preoccupazione che il settore della Formazione piano piano sta deflagrando in maniera irreversibile portando conseguenze sociali inenarrabili per i lavoratori.
La Regione dopo aver richiesto spiegazioni allo Ial Sicilia circa la spesa di 20 milioni di euro del Prof 2010 accreditati all’ente, non avendo ricevuto risposte esaurienti sulla rendicontazione, ha creduto opportuno definanziare l’ente e su questo siamo tutti d’accordo.
Voglio sottolineare che Crocetta e i suoi Assessori alla formazione e al lavoro avevano dato già più volte garanzie sulla tutela occupazionale dei lavoratori del settore.
Come al solito questo Governo fa solo proclami, ricordo che la circolare del 15 maggio 2013, n.1 e la successiva pubblicazione nella Gurs del 03 giugno prevedeva un atto di indirizzo applicativo per l’aggiornamento dell’albo degli operatori della formazione professionale siciliana a tutela di tutti i lavoratori della filiera assunti a tempo indeterminato al 31/12/2008 mettendo un punto forte e chiaro che nuove assunzioni dopo quella data sarebbero state illegittime, invece di fatto il blocco è stato aggirato da moltissimi enti.
A oggi, a distanza di tre mesi, in Gazzetta non c’è alcun albo,come mai?
Circa mille dipendenti sono già stati licenziati, Anfe, Cefop,Aram, Lumen,Ancol, Fondazione Cas e Aiprig.
Oggi altri 850 lavoratori dello Ial a tempo indeterminato si accingono a impinguare questi numeri già molto consistenti e che rischiano di essere una miccia sociale.
Finora, a parte i proclami di Crocetta, stiamo assistendo a un’autentica pulizia etnica nei confronti dei lavoratori della formazione, nessun vuole difendere illegalità, se ce ne sono state da parte di chi ha gestito allegramente gli enti, la magistratura faccia piena chiarezza, ma il Governo non faccia pagare le conseguenze ai lavoratori vittime di questo sistema.
I lavoratori di tutti gli enti a oggi sono allo stremo delle forze con stipendi non retribuiti da dieci mesi nel migliore dei casi.
Ricordo che dai primi di giugno a metà agosto purtroppo già tre lavoratori si sono suicidati, deve continuare questa carneficina ?
Ai lavoratori licenziati sono state fatte solo promesse ma a oggi nessuna ricollocazione o azioni di reimpiego nel settore, solo fantomatici progetti di riqualifica mai attuati e non spiegando neanche le modalità di recupero.
La domanda che pongo al Governo: queste pantomime per quanto tempo andranno avanti? vuole dire chiaramente cosa vuol fare del comparto e dei lavoratori o dobbiamo assistere a un processo di eliminazione lento ed inesorabile di altri padri di famiglia come controaltare di una nuova formazione che magari veda finalmente alla luce un rapporto diretto tra il Governo Crocetta e altri partner come la panacea e la svolta epocale del settore ?
Non comprendiamo come tutte le rotazioni del personale negli Assessorati quali migliorie ha apportato al sistema, le rendicontazioni con il farraginoso sistema del Fse sono ferme al palo, altro che task force e nuova primavera per dare un cambio di rotta ai pagamenti nei confronti dei lavoratori della formazione ormai sotto il limite dell’indigenza.
Il Governo Crocetta spieghi come lavoratori a tempo indeterminato di enti definanziati o licenziati per esuberi strutturali possano transitare direttamente al Ciapi di Priolo che è un ente strumentale della regione, non abbiamo chiara la via tecnico giuridica per un eventuale passaggio diretto come dichiara l’ Assessore Scilabra tranne se si parla di un processo di riqualificazione attraverso dei progetti ma si spieghino tempi e regole di ingaggio per i lavoratori coinvolti.
Concludo dicendo a Crocetta di uscire dalla facile demagogia e venga in Assemblea a trovare soluzioni per la tutela occupazionale dei lavoratori, non sappiamo cosa farcene di rivoluzioni che portano miserie e drammi umani e nessuna certezza di un presente e un futuro per chi lavora giornalmente con dignità.