Piena solidarietà alla popolazione ed al comune di Niscemi.
Faremo ricorso al Tar ed all’Unione europea contro la Regione
L’improvviso via libera della Regione al MUOS di Niscemi costituisce per Legambiente un fatto gravissimo ed inquietante, anche perché è avvenuto poche ore prima dell’udienza dinnanzi al Consiglio di Giustizia Amministrativa chiamato a pronunciarsi sul ricorso del Ministero della Difesa contro l’ordinanza del TAR che aveva confermato la sospensione dei lavori e dato ragione alla Regione, al Comune di Niscemi ed alla Legambiente.
Per Legambiente sono chiari e lampanti alcuni elementi e alcuni interrogativi che richiamano la gravissima responsabilità del Governo Regionale e della dirigenza dell’Assessorato regionale territorio e ambiente:
1) perché non si è voluto aspettare il pronunciamento del Consiglio di Giustizia Amministrativo? Questo ben avrebbe potuto confermare l’ordinanza di sospensione già emessa dal TAR. Si è voluta evitare proprio questa evenienza?;
2) il parere dell’Istituto Superiore di Sanità emesso nel luglio 2013 non c’entra nulla con la revoca della sospensione dei lavori. Questo parere non può sanare la legittimità di atti autorizzatori non motivati sul piano tecnico scientifico emessi due anni prima, nel 2011;
3) la revoca delle autorizzazioni era stata determinata da precise delibere della Giunta regionale e mozioni dell’Assemblea Regionale Siciliana. Il Dirigente Generale del Dipartimento Regionale Ambiente che ieri ha autorizzato la ripresa dei lavori ha assunto una iniziativa personale o ha avuto mandato dalla Giunta Regionale?
4) non sta scritto da nessuna parte che il parere dell’Istituto Superiore di Sanità sul piano tecnico e amministrativo prevalga sui pareri, nettamente opposti, dell’Università La Sapienza di Roma e del Politecnico di Torino. Caso mai si sarebbe dovuta avviare una nuova procedura istruttoria e valutativa alla luce degli elementi tecnici solo ora acquisiti invece di rinnovare le autorizzazioni.
Questa revoca, è comunque coerente, con l’erronea impostazione del Governo regionale che ha inspiegabilmente condizionato le proprie scelte, esclusivamente, alle conclusioni dell’Istituto Superiore della Sanità, decidendo, quindi, di ignorare le altre questioni, certamente rilevanti sul piano formale e che erano all’origine della stessa revoca.
Ma, per Legambiente, quindi, si disconosce il fatto più importante ed è grave che ciò avvenga da parte dell’Assessorato regionale Territorio e Ambiente: la realizzazione delle opere del MUOS (che ricadono all’interno della zona A di massima tutela della riserva naturale Sughereta di Niscemi) sono vietate dal regolamento dell’area protetta e dal Piano paesistico della provincia di Caltanissetta. Per questi motivi Legambiente ricorrerà contro le nuove autorizzazioni rilasciate dall’Assessorato regionale Territorio e Ambiente, chiedendo anche alla Commissione Europea l’apertura di una procedura di infrazione al diritto comunitario.