
Noto nel mondo della musica, Aldo Sinesio, che nel 1970 aveva fondato la “HORO Records”, etichetta indipendente di jazz di grande prestigio internazionale per la quale incisero artisti del calibro di Freddie Hubbard, era una figura di riferimento per i tanti nuovi talenti e appassionati del genere musicale, oltre che per molti cittadini di Porto Empedocle (Ag), paese natale al quale era rimasto legato nonostante la vita lo avesse portato a girare il mondo e a vivere per lungo tempo a Roma.
La voglia di vivere, di crescere e maturare professionalmente, lo portarono negli Stati Uniti dove arrivò nell’inverno del 1950, dopo aver affrontato tredici giorni di viaggio nascosto in una cabina della nave Saturnia, con rotta Palermo/Genova/New York,.
Visse poi per tre anni in America da clandestino. Fermato diverse volte dalla polizia, anche se senza permesso di soggiorno, non ebbe mai problemi. Studiò all’Accademia Cinematografica di New York
Al secondo anno lavorava già in televisione: era il 1952, un programma di musica operistica, musica lirica e per conto di questa aveva rapporti con il Teatro Metropolitan di New York, dove si esibivano i migliori cantanti lirici del mondo da Mario Del Monaco a Cesare Siepe.
Di recente aveva fondato la “Aldo Sinesio International Foundation, per l’arte, la cultura e le tradizioni popolari”, nella quale trasferire tutto il suo patrimonio artistico e culturale.
Vogliamo ricordarlo come lo abbiamo incontrato una delle ultime volte nel dicembre del 2010, quando, nella natia Porto Empedocle, realizzò “JAZZ A CONFRONTO live!”, una delle ultime serie dell’etichetta Horo. Sinesio, nel ricordare il grande musicista afro-americano Freddie Hubbard, al quale aveva dedicato la nuova antologia della quale consegnare una copia al Presidente degli Stati Uniti Barack Obama, nonostante gli anni, aveva deciso di giocare una nuova scommessa, come quella che negli anni ‘70 sembrò una follia e che invece portò alla nascita della scuola del jazz italiano: riempire il vuoto culturale che esiste oggi in materia di jazz.
Gjm