
“(…) Innanzitutto, NON ESISTE un individuo che porti questo nome. Si tratta soltanto di un alias che veniva usato da tutti i membri del SOHR e principalmente dai fondatori, quando pubblicavano articoli scritti di loro pugno.
(…) Un certo Osama Ali Sul…eiman, volontario che lavorava per il SOHR alla fine del 2010, aveva il ruolo di pubblicare articoli in arabo sul sito del SOHR (www.syriahr.net). (…) Tuttavia, nell’agosto del 2011 il consiglio di amministrazione chiese al signor Osama di smetterla di pubblicare gli articoli sul sito web dal momento che c’era il sospetto che lui fosse in contatto con Rifaat Al-Assad (lo zio di Basshar Al-Assad). La natura degli articoli che pubblicava era molto controversa: non erano stati prima verificati da altri membri dell’Osservatorio, e si rifacevano agli incidenti e alle morti tra i soldati delle forze del regime. Le ragioni di questi sospetti nei suoi confronti erano che l’Osservatorio non aveva alcun contatto con i membri del regime siriano, e quindi quelle informazioni non potevano essere state verificate.
Quando venne chiesto ad Osama di abbandonare il suo compito, lui si vendicò cambiando username e password del sito www.syriahr.net, in modo che soltanto lui avesse potuto accedervi e pubblicarci materiale. Successivamente se ne auto-dichiarò il direttore. Cominciò ad utilizzare lo pseudonimo di Rami Abdul-Rahman, pseudonimo abbandonato dagli altri membri, dato che in seguito allo scoppio della Rivoluzione Siriana il 15 marzo 2011, per motivi di trasparenza, venne deciso che soltanto nomi veri sarebbero stati utilizzati per comunicare con la stampa.
Il resto dell’organizzazione decise che, a causa dei repentini sviluppi delle rivolte siriane, non si sarebbe dovuto perdere tempo con Osama, dal momento che il sito che controllava non conteneva mai informazioni utili o recenti sulla Siria e dal momento che lui non sarebbe stato in grado di prendersi contatti con la stampa inglese. Così, venne creato il sito www.syriahr.org, che viene aggiornato regolarmente con gli sviluppi in Siria.
Ignorare Osama per tutto questo tempo si è rivelato uno sbaglio, dal momento che, a quanto pare, Osama cercò ed ottenne del supporto da alcuni alleati per sostenerlo e rovinare la reputazione del SOHR. Siamo molto preoccupati poiché siamo stati informati che Osama stesso è membro del Partito dei Lavoratori del Kurdistan (PKK) e che i suoi alleati siano essi stessi membri dell’organizzazione.
(…) Noi del SOHR stiamo cercando supporto legale e ci stiamo preparando a compiere una denuncia verso il signor Osama, nonostante rimaniamo impegnati nella nostra causa di denuncia ai media e alla comunità internazionale dei crimini contro i diritti umani perpetrati in Siria. (…)
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Dichiarazione di condanna della mancanza di professionalità di Osama Ali Suleiman (Rami Abdul-Rahman) (…) PRIMO: uguagliando l’esecutore e la vittima: propagando falsità a proposito di immaginari numeri di membri uccisi della sicurezza e dell’esercito, che sono dichiarati da lui stesso il quale non si affida ad alcuna documentazione dei numeri che dà. SECONDO: provocando tensioni settarie: specialmente nelle aree dove diverse sette vivono assieme, fingendo che i crimini della polizia di stato siano solo lotte settarie, cosa non vera. Questo comportamento non fa altro che contribuire nel generare alcune reazioni che non sono utili ad altri che al regime stesso in questa delicata fase di rivolte nazionali per la libertà in Siria. TERZO: mettendo in dubbio la credibilità di tutti i consigli e comitati siriani e le figure interessate nella documentazione dei crimini commessi dal regime siriano: questo contestando ed attaccando ingiustificatamente tutti gli altri consigli e comitati e marchiando la loro credibilità e i loro resoconti nel tentativo di dimostrare di essere lui l’unica fonte affidabile di informazioni sulla Rivoluzione Siriana, nonostante non avesse mai supportato alcuno dei rapporti da lui emessi dallo scoppio della Rivoluzione, senza riferire numeri, nomi e luoghi in cui le vittime venivano uccise, come invece facevano tutti gli altri consigli e commissioni.
Di conseguenza, riteniamo necessaria l’interruzione di ogni contatto con Osama Ali Suleiman (Rami Abdul-Rahman), diretto od indiretto, poiché potrebbe avere un ruolo negativo, distorcendo i fatti e la reale situazione in Siria. Ciò potrebbe fare in modo che le sofferenze dei siriani vengano allungate, e che la loro lotta per la libertà venga deviata, e che influisca negativamente nei confronti degli sforzi di migliaia di attivisti pro-rivoluzione, a prescindere dal loro background ideologico, razziale o religioso, che stanno lavorando duramente come volontari anonimi, supportando il grande popolo siriano e i loro diritti umani.
Nella foto vediamo Osama Suleiman, alias Rami Abdul Rahman, a braccetto con Haytham Manna, un finto oppositore del regime, un burattino messo lì da Assad per far credere che la Siria ha un’opposizione interna.
Traduzione a cura di -Stardream
Testo originale: http://web.archive.org/