Finalmente abbiamo un modo nuovo di fare politica, uno stile deciso, che non scende a compromessi, che non guarda in faccia a nessuno. Che si pone obiettivi, e coerentemente li persegue, senza deviazioni, sbandamenti, trattative. E allora perché, se questo nuovo stile funziona così bene in politica, non lo esportiamo anche in tutti gli altri settori della vita civile? Io propongo decisamente di farlo, e gli esempi che seguono sono solo una piccola finestra aperta su un mondo nuovo, in cui tutti noi potremo simpaticamente mandare a quel paese tutti quelli che non la pensano come noi. O anche quelli che la pensano come noi, se è per questo.
Il giornalista No, non ti assumo a tempo determinato. Perché? Non sono sicuro che mi piaccia quello che scrivi, magari sei di destra, e noi qui siamo di sinistra. Oppure sei di sinistra, ma della sinistra sbagliata, che ne so? No, non ti facciamo un contratto a forfait, è la stessa cosa. Sì, tu mandaci un pezzo ogni tanto, e noi lo guardiamo, se ci piace e te lo pubblichiamo, te lo paghiamo, se no neanche ti telefoniamo per avvertirti. Il nostro piano editoriale? Perché dovremmo avere un piano editoriale? C’è il direttore che decide. Comunque per sicurezza eccoti questi 20 temi. Se scrivi su uno di questi argomenti, e scrivi come vogliamo noi, magari il pezzo te lo pubblichiamo. Magari anche no, ma comunque facciamo una riunione di redazione, e decidiamo a maggioranza se pubblicartelo o no. No, non la mandiamo in streaming, la riunione di redazione.
Il fruttivendolo Assolutamente no, non me lo prendo questo chilo di susine, così com’è. Ti conosco, manco sei italiano, magari la metà sono bacate. No, non me le scelgo neanche, caro, intanto perché tu mi freghi, e se non sono bacate fuori, magari sono bacate dentro. E poi chissà quanti le hanno toccate! Ma quali guanti, io uso i guanti, perché sono una persona civile, gli altri che frequentano questa frutteria sono tutti uguali, tutti ladri, che palpano le susine, e le schiacciano, che fuori sembrano sode e sugose, poi le apri e dentro sono marce. Te lo dico che faccio, me ne prendo una e me la mangio qua, davanti a te, se mi piace te la pago, se no no. Che vuol dire “così non funziona”? Funziona benissimo, decido io se mi piace la frutta che vendi, non è che mi faccio propinare la prima schifezza che capita. No, non mi piacciono le mele golden, le pere kaiser, e le banane ciquita. Roba vecchia, sono anni che mi avveleni. Ce le hai le ciliegie cinesi, i fichi d’india, il mango o la papaya? Non me ne frega una beata mazza che tutto il quartiere preferisce le pere. Cazzi loro. Sono scurrile, dici? Sei tu che sei antico. Comunque questa susina faceva schifo, non te la pago, fammi sentire la pera kaiser, e ringrazia iddio che non chiamo l’ufficio d’igiene.
Il matrimonio Che cosa? Sposarti? Sei matto? E chi ti conosce. Mica mi fido. Sposarmi uno come te, che fa l’impiegato, c’ha la macchina, il conto in banca, la casetta al mare. Sei ormai un residuo del giurassico. Ma chi se ne frega della prole, se mi va lo faccio da sola un bambino. Sì ho detto da sola, che te non sei buono neanche a quello. Sei un vecchio puttaniere, ecco cosa sei. Ah, sì, hai avuto solo due fidanzate prima di me? Sempre puttaniere sei. Sai che facciamo, te la dò se mi va, e quando mi va. Dipende come ti comporti. No, figurati se mi prendo tutto il pacchetto. Te, tua madre, la macchina e la casetta al mare. Tu comportati bene, e ogni tanto te la dò. No, il brillocco è volgare, vedi che sei vecchio? L’iPad è ok, ma non pensare che se fai il carino una volta ti sei guadagnato la riconoscenza a vita. Comunque devo sentire le mie amiche, se sono d’accordo te la dò. Ma non credere che significa che te la dò quando vuoi. Decido volta per volta. E l’iPad lo voglio bianco.
Alla festa (tributo a Nanni Moretti) Non lo so se vengo. No, non è che ho da fare, ma magari non mi va e basta. La compagnia è quella che è, e poi siete vecchi. Lo so che avete la mia stessa età, ma fate sempre le stesse cose, chiacchierate, ballate, pomiciate. Che cos’altro vorrei fare? Guarda, ti mando una email con una ventina di punti, se mi garantite che fate tutto, vengo. Magari comunque vengo e mi metto da una parte. No, non è per farmi notare, è che siete ormai stereotipati, e non me ne frega niente che la coca cola c’è in tutte le feste, a me la coca cola fa schifo. Sì, ho capito che senza di me non si riescono a formare le coppie per il gioco della bottiglia, ma non me ne frega niente. Non cercate di accoppiarmi con qualche ciffone amica vostra, l’ultima volta ho dovuto usare gli idranti per tenerle lontane. Se sono in vena, partecipo in streaming da casa. E la coca cola la voglio rigorosamente zero.
La squadra di calcio Chi sei tu? L’attaccante? Embè? la palla non te la passo lo stesso. ‘Sta storia che si vince e si perde in undici mi ha stufato. Roba vecchia, da campionato anteguerra. Noi siamo per il calcio moderno, in cui le idee vengono prima degli schemi. Schemi vecchi poi. Dici che non posso fare tutto da solo? Questo perché l’allenatore è un altro vecchio stronzo, che mette in campo delle vecchie glorie solo perché lo pagano, con i soldi nostri poi. Che vuol dire “come faresti tu allora la formazione”? Guarda carino, ho appena consegnato all’allenatore una ventina di punti. Se si fa come dico io, può darsi che ti passo la palla, e ti faccio pure segnare. Sì, ciao, mi levi dalla squadra, e poi la palla chi te la passa? Ma non hai capito che ala destra e ala sinistra sono tutti uguali? Io sono il nuovo, e lascia stare, che se riesco a convincere il vecchio str…volevo dire l’allenatore qua ne vedremo delle belle. Basta con questa storia del collettivo, che poi è una scusa per nascondere il fatto che decide tutto lui, e te che te lo spupazzi per farti stare sempre in squadra, siete due vecchi puttanieri. Sì lo so che tu sei giovane e non c’eri due anni fa, ma sempre vecchio puttaniere sei. E comunque adesso nello spogliatoio prima di andare in campo si vota a maggioranza, per decidere a chi passare la palla. Altrimenti niente. Faccio autogol e sticazzi al campionato.
A messa No che non mi faccio il segno della croce. No che non rispondo alla lettura. Diciamo insieme che cosa? Sono duemila anni che ci rompete le scatole con queste giaculatorie, lo volete capire che siete vecchi, che la gente si è stufata di sentire sempre la stessa solfa. Sempre la stessa storia, le stesse promesse, gli stessi episodi, e poi va a finire sempre nello stesso modo. Ecco, io avrei una ventina di modifiche a quel testo, che sì l’avrete un po’ cambiato ma alla fine è sempre uguale. E noi giovani, lascia stare che ho 50 anni sono cazzi miei, dicevo noi giovani vogliamo una chiesa finalmente moderna, che ascolti la gente. Ma che me ne frega a me dei gay e delle donne, io intendevo dire la messa in streaming, e basta con le imposizioni di quel vecchio lì, sì quello che sta a San Pietro, che magari quando gli parli si addormenta pure. La messa la vogliamo recitare noi, vogliamo cambiare tutto, e soprattutto basta col rubarvi i soldi delle elemosine, che tanto lo sappiamo siete tutti puttanieri. Sì anche quei vecchietti che adesso sgranano gli occhi, tutti vecchi puttanieri, anche se fate gli scout, volontariato, l’assistenza ai malati e avete tirato su dieci figli a testa. Gli episodi della bibbia li teniamo se ci piacciono, li votiamo a maggioranza, se ci convincete li votiamo e ve li facciamo leggere la domenica. No, la messa a scatola chiusa non la compriamo, ci mettiamo al banco in prima fila e vi facciamo recitare solo le parti che ci convincono. Non vi sta bene? Allora ci portiamo via il crocifisso e per quanto ci riguarda la chiesa può anche chiudere.
uno stile perdente.. lo vedremo alle prossime elezioni